Due sconfitte in due giorni. Il mio pronostico ottimistico è stato prontamente smentito. L'Italia ha perso sia con la Slovenia che con la Francia. Due sconfitte minime, evitabili ma giuste.
La Slovenia ha domitato per tutto il primo tempo, l'Italia ha recuperato bene senza però riuscire a far emergere i suoi due talenti. Alla fine è arrivata l'illusione con il doppio sorpasso, e la bomba subita sulla sirena suona da beffa, ma è giusto così, si poteva e si può far meglio. Aggrappati troppo spesso al generoso Bulleri.
Con la Francia le cose non cambiano, Belinelli e Bargnani fanno qualcosina in più, ma subito si capisce che il vero talento in campo ha la maglia bianca e si chiama Tony Parker. Per lui 36 punti, più della metà dei punti segnati dalla sua Francia. Col senno di poi è facile vincere le partite, ma se non si trovano un paio di azzurri (Mancinelli e Mordente per esempio, o Di Bella) disposti a sacrificarsi in difesa per annullare l'unico terminale offensivo avversario è difficile andare avanti.
Oggi l'esame finale, la debole Polonia ci dirà se è il caso di tornare a casa o se possiamo/dobbiamo giocarci le nostre poche speranze di strappare un biglietto per Pechino nel prossimo turno.
Carlo Recalcati fa bene a dar fiducia a questi giovani, i quali però devono cominciare a rimboccarsi le maniche e a dimostrare che non basta essere in NBA per vincere le partite. Magari in difesa, magari con un blocco in più o un assiste in più piuttosto che con un tiro in più.
Una curiosità, ieri ho osservato come in campo si siano affrontati dieci ragazzi di colore contro dieci bianchi. Una semplice curiosità, ma siamo un tantino meno multiculturali della Francia.
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