martedì 7 maggio 2019

OTrailRun 2019


Cinghiale e Zia Papera
E’ con vero piacere che mi sono iscritto al O.Trail Run. Il primo raid di ori in Ticino, più precisamente a Capriasca che trovo un’area ideale per ogni attività di orienteering.

Ad organizzare il tutto Davide Melena e i suoi studenti, il tracciato oltre alla supervisione di Elena Ross è stato pensato dall'esperto Roby Tetta, una garanzia che non deluderà.

Il ritrovo e la partenza sono nel moderno centro sportivo di Tesserete. Finalmente, chiedendo ad un local, capisco che differenza ci sia tra Tesserete e Capriasca.

I Nirvanici e alcuni simpatizzanti al via
Alle 8.30 partono i concorrenti del percorso Lungo, alle 9 partiamo noi del Corto, che poi viste le lunghezze di 18 Km con 1.300 di dislivello mi piacerebbe venissimo chiamati almeno percorso Medio, ma questa è un’altra polemica.

Iscritti nel Corto comunque vedo atleti quali Seba Inderst, Gigi Pedrini, Gianni Guglielmetti oltre a tante atlete ticinesi molto forti. Nello schieramento vicino a me e a zia papera trovano spazio coppie italiane come le indomabili Silvia B. e Monia M. e Hiroki con la sua principessa Leila.

Pronti per partire
Queste sono le due coppie da battere, tutte le altre mi sembrano inarrivabili.

Al via, come sempre, ci aspetta una bella scalata per uscire dal paese e raggiungere i boschi e poi i pascoli. I local con disinvoltura prendono le viuzze nascoste e i tagli quasi illeggibili in carta, noi ci manteniamo al passo raggiungendo agevolmente la prima lanterna.

Per arrivare alla seconda lanterna ci si presentano diverse scelte di percorso, tagliando per il bosco prendiamo sicuramente la più faticosa.

Il primo trasferimento importante è quello che ci porterà alla lanterna numero 3. Decido di affrontarlo dall'alto nella speranza che la traccia che parte dalla casa vicino alla lanterna numero 2 continui per un po'. Ci troviamo così a correre in un sentierino non segnato in carta ma che segue esattamente la direzione che ci serviva.

La navigazione in questa tratta non è semplice ma sono molto soddisfatto di come procediamo riconoscendo case e prati che ci circondano. Arriviamo alla lanterna in compagnia di coppie accreditate come quella di Gaia e quella di Carol. A fine gare apprenderemo, con orgoglio, che in questa tratta abbiamo fatto il miglior tempo di tutti.

Nella breve tratta che dalla 3 ci porta alla 4 succede l’imprevedibile, zia papera viene costretta a rallentare da un infortunio. Il ritmo che stavamo tenendo l’avrebbe portata a strapparsi costringendo noi a ritirarci e lei ad un problema più serio. Lasciamo andare le coppie vicino a noi e veniamo superati anche dalla coppia che andrà a vincere e, poco dopo, anche da Brambi e Giuga.

La strada che sale e poi scende verso la lanterna 5 ci vede fare la scelta a sinistra, differente, ma molto valida, che però viene vanificata da un attacco al punto anticipato ed errato.

Il ristoro dei campioni
Poco male, capisco che è il momento di bere e rifornirsi. Lo stradone che va verso la 6 è troppo bello e semplice per essere seguito. Decidiamo quindi di tagliare dritto per dritto, scelta più corta che ci porta a salire per poi scendere lentamente verso il laghetto, procediamo sicuri fino al punto ma mi rimane il dubbio se il giro largo sarebbe stato più veloce. Il laghetto visto dall'alto è spettacolare, sembra rosso per via del riflesso degli alberi intorno.

La lanterna numero 7 è la più dura, nessuna scelta, si tratta di seguire un sentiero per poi abbandonarlo e salire fino alla vetta di Cima di Lago (1.146). Fortunatamente a metà tratta incrociamo DeVecchi, Roby Tetta e soprattutto un fornitissimo ristoro con dell’ottima cioccolata!
Era la carica che ci serviva per arrivare in cima al monte.

Sulla Cima di Lago
Qui sorprendiamo il fotografo arrivando da Nord-Ovest. Ci concediamo il tempo di qualche scatto manco fossimo su un set fotografico e poi riprendiamo la gara scendendo verso sud.

La vegetazione e i sentieri non ci risultano chiari tant'è che ci troviamo a correre senza trovare le tracce attese tra boschi e sterpaglie. La lanterna numero 8 è in un bellissimo borgo di poche casette chiamato Chiesa, punzoniamo rapidamente e ci troviamo di fronte ad una scelta difficile, salita fuori sentiero tra prati e boschi o correre su strada perdendo 150 metri di dislivello per poi rifarseli tutti?

La mappa di Capriasca Gola di Lago con il percorso Corto
Optiamo per la seconda scelta più sicura ma anche più letale.
Se salire alla 9 ha messo a dura prova polpacci e polmoni, arrivare alla successiva 10 sarà distruttivo per le ginocchia visto che in pochi metri, su sentiero pietroso, perderemo quasi 400 metri di dislivello passando per il Convento di Santa Maria. 

La stanchezza è talmente tanta che pur di non fare una ventina di metri di dislivello in salita su una comoda strada decidiamo di passare per boschi, cancelli e sentierini in costa che ci porteranno però a far registrare l’unico intertempo peggiore a quello delle coppie Silvia-Monia e Hiroki-Leila.

La gara non è finita, dopo la corsa alla 11, lanterna che avevamo già incrociato, ci tocca dare tutto anche per arrivare alla 12 e poi fino al finish visto che altre coppie cercano di superarci. 

Come spesso accade ci sopravanza solo un componente delle squadre avversaria, quello munito di chip che punzona incurante che il compagno sia alle nostre spalle. Poco importa a livello di classifica trattandosi di coppie maschili.

Commenti post gara
Stanchi ma soddisfatti troviamo docce calde e pasta, anche in questi dettagli l'O.Trail Run si rivela una gara perfettamente organizzata: tracciati all'altezza, pacco gara ricco, sicurezza sul percorso, adesivo di finisher e un caldissimo sole tutto il giorno!
Sfatti ma soddisfatti