domenica 20 dicembre 2020

Paolo Rossi

Il 2020 si porta via anche il sorriso di Paolo Rossi, eroe del Mundial '82 e patrimonio italiano. Un nome e soprattutto un cognome talmente comune e caratteristico da farlo sentire vicino a tutti. Un campione che grazie alla sua gentilezza ed educazione sentivamo caro e sopra il tifo, non a caso la maglia che più lo rappresenta è quella azzurra benché abbia segnato molti gol anche con Vicenza, Juventus e altri club. 

Proprio nome e cognome così comuni mi fanno tornare alla mente uno dei monologhi più riusciti del comico Paolo Rossi. Tanti altri frammenti di storie come la dichiarazione di Junior che dopo Italia Brasile 3-2 disse che se il Brasile avesse fatto un terzo gol, Pablito avrebbe segnato il quarto gol. O l'amore di Giussy Farina che, dopo averlo avuto al sui Vicenza lo volle anche al Milan indebitarsi a tal punto da dover successivamente dichiarare la bancarotta. E poi altri frammetti come le ginocchia, il calcio scommesse, la doppietta nel derby...

Grazie Paolo per le emozioni che ci hai regalato e i ricordi che ci hai lasciato. 

venerdì 18 dicembre 2020

30 Giochi per Natale

Molto probabilmente trascorreremo gran parte delle feste natalizie chiusi in casa. Quale opportunità migliore, come mi suggerisce Andrea Pucci, per regalare dei giochi in scatola?

Ecco la mia personalissima selezione tra i giochi che possiedo. Giochi che siano di facile reperibilità e di livello family.

Sui siti specializzati (Tana dei Goblin, BoardGameGeek) è spesso possibile reperire il regolamento in italiano oltre a recensioni più approfondite delle poche righe che riporto qui sotto.

Li ho ordinati dal più semplice al più complesso secondo le statistiche di BGG:

1 Bandido (anno 2016 - complessità: 1,13/5) 

Giochino di carte veloce e simpatico da 1 a 4 giocatori. Si lascia intavolare spesso anche per via del regolamento semplice. E' un cooperativo, ovvero si collabora tutti contro il gioco/il bandito per cercare di non farlo fuggire. La durata della partita è variabile ma sempre contenuta. Gioco indipendente dalla lingua che su Amazon Prime si trova a 10,88€.

Insoliti Sospetti (2015 - 1,13/5)

Il gioco dei pregiudizi. Party game semplice e divertente di Paolo Mori che ha il grandissimo vantaggio di poter essere intavolato da 3 a 18 giocatori (probabilmente hanno un po' esagerato ma ci siamo capiti). Partite veloci che offrono la possibilità di ridere e riflettere sulla superficialità di determinate valutazioni. Gioco con una profondità strategica relativa ma di interessante valutazione sociale. Il gioco si può trovare su Amazon Prime a 18,99€ ed è dipendente dalla lingua, la durata di una singola partita è stimata sotto la mezz'ora.

Maiali al Galoppo (1992 - 1,14/5)

Apparentemente un gioco per bambini, in realtà per nulla banale. Frizzante e veloce darà fastidio veder vanificato in un attimo tutto il lavoro fatto. Si tratta di un gioco di carte con corsa dei maialini con puntate e calcolo delle probabilità, il twist finale è un colpo di genio e prevede che se non si riesce a giocare in maniera vincente l'ultima carta rimasta in mano, tutto quanto fatto in precedenza viene vanificato, state quindi attenti. Gioco molto veloce (20') da 3 a 6 giocatori che si svolge in più manche. Gioco indipendente dalla lingua che si trova su Amazon Prime a 12,32€.

Point Salad (2019 - 1,15/5)

Piccola sorpresa dello scorso anno questo giochino di carte, dal nome buffo, in realtà si è rivelato uno dei giochi più apparecchiati in casa mia nel 2020. Il punto di forza è la semplicità abbinata al fatto che si possa giocare anche con bambini di età scolare allenandoli a fare i conti. Un giochino che avevo snobbato ma ha saputo farmi ricredere. Ora presente sul mercato anche con una versione italiana, anche se il gioco è solo minimamente dipendente dalla lingua. Su Amazon Prime a 19,45€ ma si può trovare a meno, ogni partita dura circa 20'.

Coyote (2003 - 1,20/5)

Party game matematico molto semplice. Gioco da 3 a 6 giocatori regala grandi risate e può ricordare il più famoso Perudo. Tra le pecche del gioco c'è l'eliminazione del giocatore ma le partite sono abbastanza corte e quindi il tutto è accettabile. Si riesce a giocare molto facilmente perché, rispetto a tutti gli altri giochi qui presentati, non necessita di una superficie piatta e libera per (come da foto). Gioco indipendente dalla lingua che si trova su Amazon Prime a 24,90€, la durata della partita è variabile a seconda del numero dei giocatori ma direi che in massimo 30' si conclude anche la partita più lunga.

Dixit (2009 - 1,22/5)

Gioco ormai conosciutissimo e presente praticamente in ogni negozio di giochi o librerie. A mio avviso è il party game per antonomasia e può esser giocato da 3 a 6 giocatori, anche se l'edizione Odissey porta a 12 il numero massimo di partecipanti. Adatto a tutte le età il gioco ha avuto un tale successo che ogni anno esce una nuova espansione, ovvero un nuovo mazzo di carte sempre più particolareggiato e curato per stimolare la fantasia dei giocatori. Il gioco si basa proprio su questo: dare un nome ad una carta per fare in modo che qualcuno possa riconoscerla e alti no. Gioco indipendente dalla lingua che si lascia giocare tantissime volte. A me è venuto un po' a noia anche per l'abuso commerciale che lo ha visto protagonista. Disponibile su Amazon Prime a 24,99€, ma come detto reperibile un po' ovunque. Una partita completa sta dentro l'oretta di gioco.

Nome in Codice (2015 - 1,29/5)

Se si è in un gruppo numeroso di persone penso che andrei subito a proporre questo party game di quel genio di Vlaada Chvàtil. In sostanza i giocatori si dividono in 2 squadre e a turno un componente per squadra dovrà far indovinare alcune delle carte presenti sul piano di gioco seguendo poche e semplici regole. Gioco di grande successo che ha visto già un paio di riedizioni, viene indicato da 2 a 8 giocatori ma in realtà si può essere anche eccedere tale limite. Nelle partite tra donne vs uomini non sto nemmeno a specificare che vincono sempre le prime. Gioco giocabile solo in italiano (oppure in inglese se si vuole approfondire molto bene la lingua) e disponibile su Amazon Prime ora in offerta a 17,59€, le partite possono durare un tempo imprecisato perché dipende dalle singole manche che si decide di fare. 

La Boca (2013 - 1,36/5)

Giochino, dalla scatola non così piccola, che permette di esser giocato fino a sei giocatori anche se ci si alterna due per volta. Il gioco mi diverte, soprattutto nella versione più complessa, e si fa giocare volentieri anche se altrettanto brevemente tende a concludersi per via della sua ripetitività. Ha il vantaggio di essere semplice nella spiegazione e portare sempre un po' di sorrisi al tavolo. Ho visto che è ora pubblicato con una nuova grafica (io ne ho una precedente) ma ha anche un prezzo a mio avviso buono su Amazon Prime: 23,66€.

Pictomania (2018 - 1,39/5)

Altro gioco, apparentemente per bambini, di Vlaada Chvàtil. In realtà è un gioco divertente e godibile anche giocato da adulti (con o senza bimbi). Tipico party game dove bisogna disegnare quanto raffigurato nelle carte ma con il pregio di aver rivisto ed eliminato la maggior parte dei difetti tipici dei classici Indomimando e Taboo. Ottimo prodotto che si può trovare su Amazon Prime al prezzo di 21,97€. In questo caso l'edizione italiana è indispensabile vista la grande dipendenza dalla lingua, il gioco dura meno di un'ora per fare tutte e 4 le manche.

Gioco cooperativo che verte sugli elementi deduttivi e di memoria. E' un cooperativo per squadre da 1 a 8 giocatori. Si tratta di un mazzo di carte che nasconde una storia, ci sono diversi scenari e questo è legato all'eredità del Padrino. Il gioco è molto semplice e in stile excape room può esser giocato una sola volta. Frizzante e veloce va a riempire la sua oretta (forse anche meno). Su Amazon Prime a 12,90€, così come quelli della stessa serie ma lo si può trovare anche a meno su siti specializzati che solitamente in questi giorni spediscono molto velocemente.

11 Travelin' (2017 - 1,56/5)

Fortunatamente è arrivata anche l'edizione italiana di questo gioco semplice, dico fortunatamente perché tutte le carte hanno un breve testo e quindi il gioco non è indipendente dalla lingua. Gioco sui viaggi in giro per il mondo, oltre ad essere un ripasso delle nozioni politiche della geografia è anche bello cattivello per via di una forte interazione che si basa molto sul fare dispetti agli altri giocatori. La durata della partita è imprecisata, ma non dovrebbe mai superare l'ora. Il gioco si trova su Amazon Prime a 18,89€.

12 Patchwork (2014 - 1,65/5)

Partiamo subito dal limite. Il gioco è solo per due giocatori. Per il resto solo pregi per un gioco intelligente ma anche puccettoso che si spiega in pochi minuti e si gioca con tempi contenuti, piace molto a mia moglie, ma in genere a molte ragazze. L'autore è un mostro sacro dei giochi in scatola, tale Uwe Rosenberg che in questo caso ha pensato ad un gioco più semplice rispetto ai suoi capolavori. Completamente indipendente alla lingua ha diversi spunti interessanti e originali. Su Amazon Prime al momento trovo solo la versione in inglese ad un prezzo altino: 24,50€, il gioco è comunque indipendente dalla lingua ma penso si possa trovare a meno e forse anche in italiano.

13 Hanabi (2010 - 1,70/5)

Altro collaborativo semplice è avvincente. Si tratta di un mazzo di carte (ci sono alcune edizioni con tessere in stile domino) dove i giocatori devo cooperare per riuscire a scartare le carte, che non vedono, con un ordine prestabilito. Gioco veloce da 2 a 5 giocatori che si presta a tante sfide ripetute. Personalmente lo gioco spesso. Rapporto prezzo/piacere nel giocarci molto buono. Su Amazon Prime presente in diverse lingue e formati a partire da 9,90€, il gioco è indipendente dalla lingua e una partita dura mezz'oretta.

14 Tokaido (2012 - 1,75/5)

Disegni fantastici e rilassanti sono probabilmente il valore aggiunto di questo gioco semplice e all'apparenza poco strategico. Godersi il viaggio in ogni suo dettaglio è alla base di questa esperienza orientale. Gioco per 2/5 giocatori indipendente dalla lingua che, per rendere un po' più profondo dovrebbe essere abbinato alla sua espansione. Disponibile su Amazon Prime a 48,50€, prezzo alto probabilmente a causa della ricercata qualità grafica più che dalla particolarità del gioco che comunque piace molto ai giocatori meno competitivi.

15 Azul (2017 - 1,77/5)

La rivelazione del 2017. Si tratta di un gioco semplice nell'apprendimento ma assolutamente non banale per 2-4 giocatori. Gioco astratto con un'interazione bassa (specie le prime partite) ma che appassiona. Per via della durata contenuta, il gioco non supera mai l'oretta di gioco, spesso si presta a diverse partite di fila. Assolutamente indipendente dalla lingua, disponibile su Amazon a 44,99€, ma secondo me cercando bene si può trovare a molto meno. Solitamente piace sia a giocatori navigati che a occasionali.

16 Bang la Pallottola (2007 - 1,85/5)

Famoso party game. Il gioco del 2002 ha avuto un tale successo da veder pubblicate molte espansioni, alcune della quali presenti in questa edizione speciale del 2007 con scatola a forma di pallottola. Il gioco ha due limiti: il primo è che prevede almeno 3 giocatori e offre il meglio in 5 o 6 potendo arrivare fino a 8 giocatori. Il secondo limite è che esiste l'eliminazione dei giocatori che potrebbero concludere la loro sfida anzitempo e rimanere a guardare gli altri, questo diventa fastidioso se la partita si protrae molto visto che la durata è variabile. Dipendenza dalla lingua minima. Presente su Amazon Prime a 36,51€.

17 Quoridor (1997 - 1,88/5)

Inserisco questo gioco in rappresentanza della categoria astratti. Quelli puri, ovvero gioco in legno senza fronzoli dove non esiste ambientazione, miniature puccettose, dadi o cubetti che stonano con questi giochi strategici e indipendenti dalla lingua. Di questi giochi Quoridor è il mio preferito e permette anche di esser giocato in 3 o 4 giocatori, anche se per me rende bene principalmente in 2. Il gioco è disponibile sia nella versione mini, molto pratica da portare in giro (io ho quella), che in quella normale che su Amazon si trova a 36,72€.

18 Carcassonne (2000 - 1,91/5)

Questo è da sempre uno dei più famosi introduttivi per il mondo dei giochi. Klaus-Jürgen Wrede, il suo autore, ci ha costruito un impero sopra, ora è un gioco di piazzamento tessere che ha avuto un tale successo che ogni anno riesce a far uscire espansioni, promo e extra da farne perdere il conto. E' talmente conosciuto che ci sono creati club, associazioni e campionati appositi di questo gioco (un po' come per il Risiko). Molto strategico in 2 giocatori è comunque apprezzabile fino a 5 giocatori. Regole semplici anche se il conteggio dei punti del contadino, e riuscire a governarlo a dovere vi farà impazzire nelle prime partite. Spesso viene scelto come primo gioco da far provare a giocatori occasionali. Indipendente dalla lingua si trova su Amazon Prime a 27,99€, esiste anche una edizione Big Box che costa circa 50€ e contiene le principali espansioni. 

19 Ticket to Ride: Europa (2005 - 1,95/5)

Altro grande successo commerciale. Questo ferroviario light di Alan R. Moon, uscito nel 2004, sfida i giocatori nello sviluppo della propria rete ferroviaria con 'obiettivo di collegare le città del mondo seguendo le indicazioni di obiettivi segreti. Delle tantissime uscite consiglio la versione Europa che è facilmente reperibile e un paio di accortezze lo fanno preferire ai giocatori occasionali. Interazione accettabile e indipendenza dalla lingua lo rendono perfetto anche per i più piccoli. Il gioco funziona bene da 2 a 5 giocatori e su Amazon Prime si può trovare a in offerta a 34,90€. Prezzo pieno 44,90€.

20 The Crew: alla scoperta del Pianeta Nove (2019 - 2,00/5)

Questo gioco è stato al centro di polemiche per tutto il 2020 perché considerato da taluni un filler (un gioco dalla durata contenuta, un riempitivo) e da altri un giocone per via della possibilità di svolgere un'intera campagna con 50 missioni. Si tratta di un cooperativo di carte dove la squadre parte per sfide spaziali. Dimenticata l'ambientazione per la realtà poco sentito le meccaniche riprendono quelle del tressette e si può giocare da 2 a 5 giocatori. Il gioco si complica all'aumentare del numero di giocatori. Il gioco è dipendente dalla lingua e, trattandosi di un mazzo di carte, il prezzo su Amazon Prime è contenuto: 14,89€.

21 Modern Art (1992 - 2,30/5)

Passiamo al più bel gioco di aste di tutti i tempi, forse esagero, ma questo gioco del 1992 si lascia ancora giocare con gusto per via della sua semplicità ed effervescenza. In questo gioco del maestro Reiner Knizia (autore di oltre 600 giochi) i giocatori si alterneranno come banditori d'aste per mettere in palio le proprie opere d'arte con diversi tipi di asta. Con la compagnia giusta questo gioco regalerà sicuramente grandi soddisfazione. Il gioco è adatto da 3 a 5 giocatori e si può trovare in tantissime edizioni più o meno curate ed economiche. Su Amazon Prime segnalo questo a 28,93€

22 Stone Age (2008 - 2,48/5)

Classico entry level semplice ma non scontato che si adatta bene al numero di giocatori che può variare dai 2 ai 4 giocatori. L'interazione indiretta permette di 'coltivare il proprio orticello' senza subire grandissime cattiverie. Il gioco alterna la fase di lancio e gestione dadi con una fase di card collection e bisogna cercare di massimizzare i punti vittoria con dei moltiplicatori. Gioco adatto a tutti e indipendente dalla lingua che al momento è in super offerta su Amazon Prime a 27,99€, solitamente il gioco è sui 45€. Il gioco dura mediamente 90'.

23 Deckscape: la maledizione della Sfinge (2019 - 2,50/5)

Seguendo il successo delle Escape Room esce anche questa serie di giochi con enigmi e trabocchetti, giochi di editori italiani. Si tratta di un cooperativo che può esser giocato da 1 a 6 giocatori e si tratta di risolvere un caso girando, in successione prestabilite, le carte del mazzo da gioco. Ci sono diversi scenari e io riporto quella ambientata in Egitto che mi è piaciuto particolarmente (ho provato e promosso anche "Fuga da Alcatraz"). Questi giochi hanno un livello di complessità maggiore della serie Sherlock di cui ho parlato prima e personalmente li preferisco. Disponibile su Amazon Prime a partire da 10,89€.

24 Sherlock Holmes Cosulente Investigativo: I delitti del Tamigi e altri casi (2009 - 2,69/5)

Un capolavoro. Si tratta di un gioco fuori da ogni canone da 1 a 8 giocatori che coopereranno. La bellezza di questo gioco, che per certi versi può ricordare un libro game, è che offre una libertà d'azione disarmante. Molto spesso nelle prime partite verrà da chiedersi: "e ora che faccio?". Ci troviamo a Londra e facciamo parte degli irregolari di Baker Street. Intervistando sospettati, muovendoci per la città, documentandoci con organi di informazione dovremo risolvere dei casi che ci assegnerà Sherlock Holmes in persona, ben consci che sarà impossibile eguagliare le sue deduzioni. La durata di ogni singolo caso non sarà mai inferiore all'ora di gioco. Il gioco base ha 10 casi che possono essere giocati solo una volta ma esistono diverse espansioni in vendita o da scaricare online. Su Amazon Prime al momento, in italiano, ho trovato Jack lo Squartatore e altri casi a 41,85€, cercando su siti specializzati si trova anche quello che ho indicato sopra che spesso viene affrontato prima.

25 Western Legends (2018 - 2,78/5)

Veniamo proiettati nel Far West in questo gioco in rappresentanza della categoria 'american', ovvero  ambientati, con materiali curati e miniature dei vari personaggi. Proprio per questa cura il gioco ha un prezzo importante, il più alto tra tutti quelli qui presentati. Lo consiglio agli amanti del genere west che troveranno la possibilità di sceglie se vivere al fianco della legge o come fuorilegge (si potrà cambiare schieramento anche durante la partita), per poi cercare pepite d'oro, darsi alla vita nei ranch, giocare a poker, sfidarsi in duelli o rapinare chiunque si trovi nei paraggi. Per apprezzare il gioco bisognerebbe masticare del tabacco e mettere come sottofondo la musica del maestro Morricone. Il gioco è in minima parte dipendente dalla lingua e può essere giocato da 2 a 6 giocatori anche se, in 6 ci sono notevoli tempi morti. Disponibile su Amazon Prime a 74,98€, si trova un po' a meno in inglese.

26 Lancaster (2011 - 2,99/5)

Uno dei miei giochi preferiti, ottimo in 4 o 5 giocatori anche se la scatola recita da 2 a 5. Con la nostra truppa di cavalieri dobbiamo cercare di offrire i nostri servigi nei principali castelli inglesi dove raccoglieremo ricompense o favori dai nobili. Nel frattempo non sottovalutiamo le battaglie contro i francesi dove, alleandoci con gli altri giocatori, dovremo cercare di difendere il regno. Gioco di maggioranze con forte interazione, sconsigliato a permalosi al tavolo. Su Amazon Prime presente a 47,91€, prezzo importante ma li vale tutti. Il gioco è indipendente dalla lingua.

27 The Castles of Burgundy (2019 - 2,99/5) 

Nuova edizione di questo gioco di successo del 2011, questa elegante versione contiene anche diverse espansioni. I punti di forza del gioco sono la scalabilità: funziona benissimo da 2 a 4 giocatori e la profondità strategico e tattica. Come per la maggior parte dei giochi di Stefan Feld l'ambientazione non è per nulla sentita e il gioco risulta astratto. Malgrado la presenza di tanti dadi il gioco non è per nulla casuale, infatti i dadi dopo esser stati lanciati dovranno esser gestiti in modo originale. Si tratta di un gioco che comincia ad avere una profondità importante e potrebbe non essere adatto a giocatori occasionali. Indipendente dalla lingua, se non nel regolamento, si trova su Amazon Prime è disponibile oggi in offerta a 35,91€ solitamente a 45€.

28 Heaven & Ale (2017 - 3,24/5)

Gioco che solo per durata può definirsi leggero (60'/90'). In realtà stiamo parlando di un gioco strategico e tattico che necessita di buone capacità di pianificazione. Gioiellino che tra gli autori vede anche la firma del sempre creativo Kiesling. Gioco da 2 a 4 giocatori che a mio avviso migliora con l'aumentare dei giocatori. L'ambientazione prevede che dobbiamo produrre birra all'interno di un monastero, in sostanza invece dobbiamo fare in modo di procedere con un armonioso sviluppo di tutte le risorse perché il twist del gioco prevede che ogni giocatori faccia punti per la risorsa meno sviluppata. Gioco indipendente dal linguaggio e presente su Amazon Prime a 37,81€. Questa è l'edizione inglese.

29 Exit: Il Castello Proibito (2017 - 3,28/5)


"Exit" è una serie di giochi con differenti scenari (ne esisteranno una decina) che ha cavalcato anche lui il successo delle excape room. Lo scenario che vi propongo è l'unico che ho provato. Gioco decisamente dipendente dalla lingua, la storia narrata da Il Castello Proibito è un tantino appiccicata sopra e poco coerente con i tanti indovinelli che comunque mi sono piaciuti con vette di complessità inarrivabili a altri più alla portata. Come tutti questi giochi possono esser fatti solo una volta ma, la particolarità di questa serie, è che il gioco prevede di esser distrutto mentre si cercherà di risolvere i casi strappando pagine, tagliando ed eliminando i vari indizi. Il gioco è da 1 a 4 giocatori (ma non vedo problemi a giocarlo anche in più persone), tutti contro la storia e si trova su Amazon Prime a 14,89€. A mio avviso non dura meno di 2 ore anche se vi sfida a farlo in meno tempo.

30 Agricola (2007 - 3,64/5)

Ormai diventato uno dei grandi classici dei giochi da tavolo moderni Agricola, anche lui di Uwe Rosenberg, offre due modalità di gioco: family, adatta a tutti e completa, per un'esperienza di gioco più complessa. In questo gioco da 2 a 4 giocatori dovremo cercare di sviluppare il nostro appezzamento di terreno coltivando, allevando e ingrandendo la famiglia. Gioco con interazione indiretta che si gioca in un paio d'ore (varia molto a seconda del numero di giocatori). Anche se il gioco è decisamente strategico sono certo possa soddisfare un po' tutti. Consigliatissimo e per me rappresenta il primo passo verso un mondo più ampio (cit.). Gioco dipendente dalla lingua, disponibile su Amazon Prime in italiano a 45€.

mercoledì 25 novembre 2020

Diego Armando Maradona


Non il migliore degli uomini... ma comunque un uomo. Pieno di contraddizioni e difetti. Spesso irriverente e sopra le righe. Non un esempio, per lo meno fuori dal campo. Ma capace di esaltare sul rettangolo verde, di trasformarsi in leggenda per i propri tifosi e guida per i propri compagni. Sicuramente uno dei più forti con un pallone tra i piedi o... con la mano.




"io sono la mia colpa, e non posso rimediare" (D.A.M.)

venerdì 1 maggio 2020

Complimenti!



Ti faccio i miei complimenti perché hai completato questa caccia al tesoro.

Spero ti sia divertito tanto quanto mi sono divertito io a crearla.
Ti chiedo scusa per gli eventuali errori, per le imprecisioni, e per le domande che ti hanno fatto arrabbiare contro l'organizzatore!

Ad ogni modo, come scrisse il buon Vlaada Chvàtil sul regolamento del suo gioco in scatola Space Alert:


"Il tuo obiettivo era finire il gioco, e ce l'hai fatta! 
Chi se ne frega se qualche pagliaccio lo ha fatto in meno tempo.
Naturalmente se qualcuno ci ha messo meno tempo è un po' più il vincitore"

Per vedere quindi quanti hanno già completato la caccia al tesoro guarda i commenti.
Se non ne trovi SEI IL PRIMO!

Lascia comunque un commento con il nome del tuo team e dei partecipanti. Se ti fa piacere riempimi di complimenti, se invece hai delle critiche scrivile sulla sabbia!

martedì 28 aprile 2020

Play more games!

Stay at home, wash your hands, play more games!

Copio e incollo questa fantastica frase che ho trovato su un sito di Taiwan che vende giochi in scatola!!!!

domenica 5 aprile 2020

京都市 Kyōto


5 Aprile 2020
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Navigatore: Walter
Aiuti Navigatore: Mariaelena e Zoe
Diario di Viaggio: Gaia
Fotografo: Elisabetta/Alessandro
Musica e cultura del posto: Elisabetta
Gastronomia: Maria

Valerio ci accompagna all’aeroporto e ci augura “Buon Viaggio”


Mentre aspettiamo il nostro aereo facciamo una pausa tea.

Walter ed Elisabetta, che hanno già visitato il Giappone, ci mostrano le tazze originali per il tea ed il pennellino in bambù (che ricorda i vecchi pennelli da barbiere) che serve a mischiare il tea in polvere con l’acqua bollente… mi raccomando DEVE FARE LE BOLLE! Elisabetta lo beve all’italiana.

Maria propone il colino e Gaia mostra l’infusore utilizzato come decorazione per capelli.

Alessandro ricorda che il viaggio che ci porta da Tōkyō a Kyōto è lo stesso ripercorso nel gioco in scatola Tokaido. Durante il trasferimento ne approfitta per parlarci anche di Hanabi, gioco sui fuochi d’artificio che abbiamo fatto poco prima di partire, spiegandoci che l’ideogramma giapponese della parola Hana-bi (花火) significa letteralmente “fiori di fuoco”.



Anche il nome della città di Kyōto (京都市) è formato da 2 ideogrammi: Kyō (京) e To (街) che significano grande città.

Tra parentesi si tratta degli stessi ideogrammi, invertiti, che formano la parola Tōkyō (東京).

Ci prepariamo alla vista curiosando alcuni estratti della città con un’esperienza virtuale di Kyōto.

Finalmente arriviamo alla stazione ferroviaria principiale di Kyōto che, a detta di Walter… 

“da fuori è una cagata pazzesca”

L’interno della stazione è invece più gradevole

Siamo ancora sui binari quando, all’improvviso, vediamo arrivare un treno ad alta velocità tutto rosa: lo Shinkansen di Hello Kitty

Anche se noi non ne abbiamo incontrato nemmeno uno, ci informano che in Giappone ci sono gli spingi-dentro, personale dai guanti bianchi che letteralmente spinge i passeggeri dentro i vagoni della metropolitana (solitamente sono presenti nelle ore di punta).

Su consiglio di Maria decidiamo di avviarci a piedi vero la bettola Hakata-Nagahama-Ramen Miyoshi. Il trasferimento è più lungo del previsto e ad accoglierci c’è una sgradevole puzza di maiale.

Non ci facciamo demoralizzare dall’odore e ci accomodiamo al suo interno assaggiando il rāmen (ラーメン) che, a onor del vero, si rivela DELIZIOSO.

Per dimostrarne l’apprezzamento è usanza ed educazione fare il tipico rumore del risucchio con la bocca mentre lo si mangia. Se non ci si riuscisse, nessun problema, ci penseranno gli indigeni a farlo anche per voi (come è successo a Walter)

Il rāmen ci costa 900¥ (poco meno di 9€). Scopriamo nel frattempo una piccola curiosità sulle monete: i giapponesi sono molto superstiziosi e considerano, misticamente parlando, la loro moneta dorata e forata da 5¥ molto fortunata in quanto “go en”, ovvero 5 yen, potrebbe essere scritto anche come “御縁” e acquisendo il significato di connessione, legame.

Alessandro nota che anche alcune banconote hanno, al centro, un cerchio bianco come fosse, anch’esso, un grande foro.

Andiamo quindi a verificare se questi caratteristici buchi nelle monete hanno un particolare significato.

Scopriamo che la scelta è stata fatta per risparmiare parte dei metalli, spesso preziosi come rame e zinco, riducendo così pesi e costi.

È ora di muoverci verso alcuni dei più importanti tempi della città.

Proprio per via della sua importanza religiosa Kyōto fu risparmiata dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale e il centro storico è rimasto pressoché intatto. Gli Stati Uniti avevano preso in considerazione l'idea di sganciare sulla ex-capitale giapponese la bomba atomica, centro intellettuale del Giappone, per convincere l'imperatore ad arrendersi. Alla fine la città fu rimossa dall'elenco degli obiettivi e sostituita da Nagasaki.

Il primo luogo religioso che andiamo a visitare è il Tempio Ryōan-ji (竜安寺) famoso per il suo giardino zen.

Sul marmo nero laterale e sulle pietre che circondano il giardino zen NON SI POSSONO METTERE I PIEDI, il rischio, come ci racconta Walter è un SACROSANTO CAZZIATONE!

Il giardino zen ha la ghiaia al posto della terra e ci sono dei massi con del muschio. Questo particolare ordine crea armonia all’interno del giardino. La ghiaia viene rastrellata, il percorso del rastrello fa un movimento circolare, partendo dalla pietra più grande per poi coprire l’intera area del giardino senza soluzione di continuità.

L’effetto finale è che nessun elemento prevale sugli altri, tutto convive in armonia. Questo equilibrio aiuta i monaci nella meditazione mentre contemplano il giardino.

Durante le visite dei turisti, i monaci che vestono gonne-pantaloni arancioni-rosse (come in Saylor Moon), tendono a non mostrarsi.

Elisabetta coglie il momento meditativo per allietarci con la musica tipica giapponese, riprodotta dal suo flauto… “che brava che è a suonare!”

Poi ci mostra il SHAKUHACHI: un flauto ricavato da una canna di bambù che serviva ai monaci per la meditazione e per l’elemosina.

È uno strumento difficile da suonare perché il suono esce solo con una tecnica particolare. Il flauto può avere diverse misure (quello che noi vediamo è uno dei più grandi) e presenta da 4 a 5 fori per le dita nella parte superiore e 1 foro in quella inferiore.

Per ottenere dei particolari effetti sonori, come il vibrato o per cambiare il timbro della nota, l’esecutore muove la testa e modifica la posizione delle labbra.

Il suono del flauto è particolare perché “sporcato” e “vibrato”. È un genere di musica che si concentra maggiormente sugli effetti timbrici che sulle note e la pulizia del suono.


Elisabetta ci legge due storie tratte dal libro 101 STORIE ZEN, il libro si può trovare in PDF qui: link al libro 

Le due storie zen sulla vita sono riportate in questo blog
1) Ryokan, un maestro di Zen, viveva nella più assoluta semplicità in una piccola capanna ai piedi di una montagna.
Una sera un ladro entrò nella capanna e fece la scoperta che non c’era proprio niente da rubare. Ryokan tornò e lo sorprese. 
“Forse hai fatto un bel pezzo di strada per venirmi a trovare” disse al ladro, “e non devi andartene a mani vuote. Fammi la cortesia, accetta i miei vestiti in regalo”.
Il ladro rimase sbalordito. Prese i vestiti e se la svignò. Ryokan si sedette, nudo, a contemplare la luna. “Pover’uomo” pensò, “avrei voluto potergli dare questa bella luna”.

 

2) Un maestro Zen vide cinque dei suoi studenti di ritorno dal mercato, in sella alle loro biciclette.
Quando arrivarono al monastero, l’insegnante chiese agli studenti: “Perché andate bicicletta?”
Il primo studente rispose: “La bicicletta sta portando questo sacco di patate. Sono contento di non dover portare il peso sulla schiena”. L’insegnante disse: “Tu sei un ragazzo intelligente. Quando sarai vecchio, non camminerai curvo come me”.
Il secondo studente rispose: “Mi piace vedere altri posti, guardare gli alberi e campi lungo il sentiero”. L’insegnante lo elogiò: “I tuoi occhi sono aperti e in grado di vedere il mondo”.
Il terzo studente rispose: “Il ritmo della pedalata fluida libera la mia mente e il mio corpo”. L’insegnante lo applaudì: “La tua mente rotolerà con la facilità di una ruota”.
Il quarto studente rispose: “In sella alla mia bicicletta, vivo in armonia con la natura, l’ambiente e tutti gli esseri senzienti”. L’insegnante disse: “Stai pedalando sul sentiero d’oro della compassione”.
Il quinto studente rispose: “Io vado in bicicletta per andare in bicicletta”. L’insegnante seduto ai piedi del quinto studente rispose: “Io sono il tuo studente”.

 

Ora è Gaia che ci recita un proverbio giapponese:

“Un sorriso nasce dal cuore”

E ce ne dona molti altri.

Anche Maria vuole partecipare e ce ne regala uno dei suoi:

“Se nel futulo vedele tutto gligio… …tu spostale glande elefante!”

Mariaelena e Zoe hanno urgente bisogno di un gabinetto!

Usciamo di corsa del tempio e corriamo alla ricerca della toilette (トイレ) scoprendo che tutti i bagni giapponesi, compresi quelli pubblici, sono molto tecnologici ed hanno una particolarità; un bracciolo dove è possibile azionare diverse funzioni quali: un getto d’acqua calda che simula il bidet, un finto scroscio d’acqua (per coprire scorregge ed il rumore della pipì che imbarazza le donne), un deodorante e una sedia riscaldata.

La forza del getto d’acqua si può regolare. Prestare attenzione alla potenza scelta perché al massimo della forza c’è il rischio di creare l’effetto “Sedile Eject”.

Dopo la meditazione e la contemplazione decidiamo di sgranchirci le gambe con una passeggiata fuori città, nei pressi di Ōtzu (大津市), sul lago Biwa.

Tornando verso Kyōto, Alessandro ci racconta che ad Essen ha comprato alcuni giochi giapponesi della EmperorS4: Hanamikoji, Shadows in Kyoto e Mystery of the Temples. Tutti ambientati a Kyōto e più precisamente a Hanami-koji, (花見麹) la principale via del distretto delle geishe.

Eccoci finalmente nei pressi del santuario Fushimi inari-taisha (伏見稲荷大社), dove è stato girato il film “Memorie di una geisha”


Il santuario è molto caratteristico, istintivo per noi immortalarlo da ogni angolazione così come tutte le strutture adiacenti.

In fondo a questa via scorgiamo un muro che raccoglie diverse preghiere.

Subito dopo i bagni pubblici (a destra) inizia il lungo biscione di porte rosse che si snoda sulle pendici della montagna. Queste porte sono chiamate Torii (鳥居) e rappresentano gli accessi a luoghi sacri. Il percorso nella natura attraverso questi pali a supporto di una trave verticale, tutto color vermiglio, è lungo una decina di km e formato da oltre diecimila torii, e rappresenta il connubio uomo-natura. Qui un filmato mentre si attraversano i torii: https://www.sognandoilgiappone.com/kyoto/santuario-fushimi-inari-taisha/ Ai lati del santuario vediamo le statue delle volpi (animale che rappresenta il messaggero della divinità Inari 稲荷) con le chiavi del granaio al collo, in segno propiziatorio. La volpe (Kitsune 狐) in Giappone è un animale sacro dai poteri soprannaturali. Ha la facoltà di cambiare aspetto e assumere sembianze umane, è molto saggia e vigila su cose e persone per proteggerle. È anche simbolo di prosperità e fertilità, nonché di lussuria. La Volpe è anche l’animale totem di Elisabetta, che ci mostra un mandala con la codina (fatto a mano da lei). Ci spostiamo ora al mercato di Kyōto e notiamo che i vengono venduti, allo stesso banchetto, sia prodotti alimentari che altri articoli come gadget, giochi e oggettistica. In questa bancarella vendono anche i daruma (達磨), bambole senza gambe né braccia. Queste hanno un volto stilizzato e gli occhi sono dei cerchi di colore bianco. Usando dell'inchiostro nero bisogna disegnare un solo occhio esprimendo un desiderio; se il desiderio dovesse avverarsi, verrà disegnato anche il secondo occhio. Nel bel mezzo della nostra passeggiata ci raggiunge Claudia, arrivata con un volo privato che la paracaduta esattamente al nostro fianco. Decidiamo di cercare insieme dei dolci tipici giapponesi. I primi che troviamo, questi pesciolini, non sono di nostro gradimento anche perché contrariamente all’apparenza, non sono ripieni di crema di nocciole e cioccolato, ma contengono una marmellata molto dolce a base di fagioli.  Walter e Mariaelena ci consigliano i dorayaki (どら焼き) che effettivamente soddisfano i nostri palati occidentali. Il dolcetto ha aperto una voragine e optiamo per andare a provare le specialità di una gelateria dove Walter e Mariaelena erano soliti fare colazione. Nel tragitto abbiamo l’opportunità di ascoltare musica tradizionale giapponese: flauto e strumento a corde pizzicate con plettri. https://www.youtube.com/watch?v=IITn9XHXT8k La gelateria (https://hirakata46.com/post-3262) che cercavamo è un posto famoso anche per via del suo gelato fatto col maiale fritto. https://www.tripadvisor.ca/LocationPhotoDirectLink-g298564-d3753488-i64106354-Karafuneya_Coffee_Shop_Sanjo_Main_Shop-Kyoto_Kyoto_Prefecture_Kinki.html La vetrina è un menù gigante dove si possono vedere realizzate molte coppe gelato C’è anche quello con la tempura di gamberi (frittura di gamberi). Alcune coppe sono giganti, da condividere, e possono costare anche 400€! Vicino alla gelateria ci infiliamo in una stradina strettissima. Quella dietro al camioncino parcheggiato, parzialmente chiusa dal distributore automatico. Entriamo quindi nella galleria di un mercato coperto dove è possibile fare shopping. Curiosando tra le viette di questo quartiere moderno rimaniamo stupiti trovandoci all’improvviso nel giardinetto di un tempio antico. A stupirci ancora di più è il fatto che le statue di questo tempio, raffiguranti diverse divinità, sono vestite o in parte coperte per non far sentire loro freddo… Scopriamo che questa usanza non è specifica solo di questo tempio ma coprire e proteggere le statue, con vestiti donati dalla popolazione, è usanza molto diffusa. Walter e Mariaelena vorrebbero comprare una di queste statuette ma non trovano abbastanza spazio nel loro bagaglio e quindi devono rinunciare al desiderio.  Anche Elisabetta ne vorrebbe una… Camminando tra le vie della città ci imbattiamo nel Caffè Lucca Qui troviamo il miglior caffè espresso di Kyōto e forse dell’intero Giappone. Immortaliamo anche l’eccentrico proprietario del locale e scopriamo, sorprendentemente, che non è mai stato in Italia!!! Scopriamo alcune curiosità giapponesi, ad esempio che se sporchi la città rischi una multa di quasi 3.000¥. E che in Giappone le persone cercano di non far vedere i liquidi emessi dal proprio organismo, ecco spiegato l’utilizzo così diffuso delle mascherine! Ci dirigiamo verso il Nishiki Market (錦 市場) una stretta strada commerciale di cinque isolate con oltre centro negozi. Oltre ad una tradizionale farmacia giapponese qui trovano spazio esercizi alimentari e gastronomici tanto da donare la mercato il soprannominato di “cucina di Kyōto”. https://www.google.com/search?q=mercato+coperto+kyoto&sxsrf=ALeKk008aVo62Id5pLTYd40wqjHBxjPzNA:1586105304092&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=2ahUKEwjB6-fZ3tHoAhVNR5oKHQdYAN0Q_AUoAnoECBQQBA&biw=1920&bih=968#imgrc=bceTQ--7Jy83EM&imgdii=GPA7s_CKo5xxVM Troviamo subito dei dolcetti a forma di riccio Degli spiedini di polipetti Un ristorante dove fanno cucina flambé …e un ambulante di strada che prepara delle polpette di polpo: https://youtu.be/YU2HNY-rvvQ Ci facciamo subito girare la ricetta: https://www.cookist.it/takoyaki/ A proposito di cibo Elisabetta ci mostra il libro Jirō e l'arte del sushi Malgrado i tanti mercatino visitati Claudia riflette su quanto i prezzi medi qui in Giappone siano elevati, ad eccezione di alcuni negozietti, e quindi non sia possibile fare dello shopping sfrenato Ci fermiamo a guardare come viene fatto il rāmen flambé https://www.youtube.com/watch?v=HPeJRlEiSaA Abbandoniamo i negozi gastronomici e ci prepariamo a tornare a casa. Elisabetta ci mostra i Taiko (太鼓), strumenti musicali giapponesi. I Taiko sono degli enormi tamburi con membrana di pelle che tradizionalmente erano utilizzati in guerra per dare comandi all’esercito o per spaventare i nemici. Assistiamo ad una rappresentazione: https://www.youtube.com/watch?v=C7HL5wYqAbU&list=RDC7HL5wYqAbU&start_radio=1 Elisabetta ci racconta anche un’antica leggenda sui Taiko che narra la loro nascita: http://win.ilguerriero.it/codino/cultura/taiko.htm In un remoto passato, il dio dell’uragano Susanowo-no-Mikoto decise di lasciare la propria dimora per andare a devastare la terra. La sua collera impetuosa sconvolse anche la sorella, dea del sole, Amaterasu Ohmilkami, che, terrorizzata, trovò rifugio in una caverna davanti al cui ingresso fece rotolare un pesante masso e si ripromise di non uscire più da quel rifugio. Così calò sul mondo un buio totale che favorì l’uscita dai loro nascondigli dei diavoli i quali, con la protezione del buio, poterono girovagare indisturbati sulla terra. Tutti gli dei della terra e del cielo capirono che ogni forma di vita sarebbe stata irrimediabilmente condannata se la dea del sole non fosse nuovamente uscita dalla caverna in cui si era rifugiata. Così andarono davanti all’entrata della caverna per cercare di far ragionare la dea, pregandola e infine arrivando addirittura a minacciarla. Sembra che alla fine fossero riusciti a spostare l’enorme masso che ostruiva l’entrata alla caverna, ma la dea non voleva saperne di uscire. A questo punto pareva davvero che tutto il creato fosse destinato a soccombere sotto le ire del dio della tempesta e a quanto egli aveva scatenato. Gli dei non sapevano che fare e, mentre cercavano una soluzione per convincere la dea del sole ad uscire, si fece largo in mezzo a loro Ame-no-Uzume-no-Mikoto. Questa era una piccola dea, ormai vecchia e piena di rughe che dichiarò davanti a tutti che sarebbe riuscita a far uscire Ameterasu dalla caverna. Naturalmente gli dei più potenti la guardarono con superficialità, sogghignando per le dichiarazioni di quella piccola e insignificante dea. Ma questa non si perse d’animo, sorrise loro e si avviò verso una enorme botte di sakè, la capovolse e ci saltò sopra, iniziando a danzare selvaggiamente, quasi senza controllo. I suoi piedi si muovevano freneticamente sulla botte di sakè, con un ritmo martellante, producendo un forte e violento suono che mai si era sentito prima. Quel ritmo frenetico cominciò a coinvolgere anche gli altri dei, tanto che in breve tempo tutti i presenti avevano cominciato a muoversi, a ballare e cantare, trascinati da quei suoni e ritmi incalzanti della dea Ame-no-Uzume-no-Mikoto. Quel suono così forte si propagò per tutta la terra, tanto che Ameterasu Ohmikami, la dea del sole, non poté fare a meno di affacciarsi dalla caverna e, vedendo tutti quei volti gioiosi, ritornò sulla terra ridandole finalmente la luce. Susanowo-no-Mikoto, il dio della tempesta, fu esiliato. Ci rendiamo conto che è ormai tardi, anche Amaterasu Ohmikami sta scendendo a riposarsi, dobbiamo correre a prendere il nostro aereo. Non abbiamo fatto a tempo a vedere il Kinkaku-ji (金閣寺), ovvero il Golden Pavilion Temple, ma siamo convinti di aver comunque fatto uno splendido viaggio in ottima compagnia… Ci vediamo a Stockholm!

domenica 29 marzo 2020

#State A... Budapest

Il Covid-19 e l'appello #StateACasa non potevano fermare la nostra voglia di viaggiare. Con questo spirito abbiamo inaugurato il progetto di viaggi virtuali in compagnia. 
Di seguito il racconto del primo viaggio:

Domenica 29 Marzo 2020

Partiamo in 6: Elisabetta, Alessandro, Gaia, Walter, Mariaelena e Zoe.

Prima di lasciare Città del Vaticano, località di partenza, Alessandro non manca di farci gustare un piatto tipico: spaghetti cacio e pepe.

La destinazione del viaggio, dopo aver scartato le località balneari, sarà una capitale europea: Budapest.
Gaia prepara i passaporti mentre Alessandro pregusta un buon piatto di gulash.

BUDAPEST SI PARTE!


Alessandro ci racconta che la città si divide in Buda e Pest.

Il nostro giro parte dalla Colonna della Santissima Trinità, che si trova di fronte alla Chiesa di San Mattia e vicino al Bastione dei Pescatori. Ammiriamo la colonna da diverse angolazioni:




CHIESA DI MATTIA

Come detto di fronte alla colonna troviamo la Chiesa di Mattia (Mathias Templum) una bellissima chiesa gotica. Alessandro rimane affascinato dalla bellezza e in particolare dal tetto colorato.

Intorno alla chiesa c’è un’ampia zona pedonale. Nel parchetto lì vicino Elisabetta si sofferma a leggere il menù di un chioschetto all'aperto perché gli spaghetti cacio e pepe non le sono bastati…


Nei pressi ci sono dei lavori in centro : ( ma noi li aggiriamo e andiamo verso il Bastione dei Pescatori (bastione neogotico situato a Buda e che si affaccia sulla riva del Danubio)


Elisabetta, che aveva visitato la città anni fa, condivide un ricordo:
“Da qui ho ammirato la parata di aerei dell'aviazione civile e militare ungherese”.
Quindi ci racconta le acrobazie e ci lascia immaginare l’intera sfilata.


Passiamo sotto ad uno dei tanti archi del Bastione dei Pescatori e scendiamo la scalinata.


Da qui si può ammirare Pest e...

...IL DANUBIO

CHE SPETTACOLO!!!


Alessandro ci legge la storia della città e alcuni cenni storici, scopriamo che Budapest nasce dall'unione di tre città storiche:
Buda, Óbuda e Pest

Continuiamo lungo la riva del fiume andando alla ricerca del Parlamento… Dopo aver preso una cantonata, scambiandolo con l’edificio della televisione ungherese, finalmente troviamo...

IL PARLAMENTO


Come abbiamo fatto a sbagliare? Il Parlamento ci appare GIGANTESCO.

Raggiunge i 268 metri di lunghezza, i 123 metri di larghezza ed è alto 96 metri. L'edificio ha la stessa altezza della Basilica di Santo Stefano di Pest (una forma di equilibrio tra mondo civile e religioso all'interno della città).

La visita interna, di circa 20 minuti, ci permette di entrare nella Camera dei Deputati e sederci sui banchi dei membri del Parlamento. L’edificio dispone di un numero assurdo di ingressi, stanze, cortili e corridoi. Quando ci comunicano tutti questi dati non ci pare quasi possibile mettendo addirittura in dubbio l’attendibilità.

Fuori dal Parlamento Elisabetta nota la cura dei giardini che circondano l'edificio.

Alessandro ci propone una romantica vista del parlamento in notturna.


Mariaelena propone un giro turistico sul battello, una cosa trash ma da fare ASSOLUTAMENTE ^_^

Mentre navighiamo sul Danubio la guida, metaforicamente, ci descrive Buda e Pest come fossero due innamorati che alla fine non avrebbero potuto far altro che unirsi per sempre!

LE TERME

Terminato il giro in battello siamo un po’ stanchi. E’ ora di concederci un momento di riposto e optiamo per le famose terme pubbliche della città. Ci dirigiamo verso i Bagni Széchenyi che si trovano all'interno di un grandissimo parco dove c’è anche un laghetto.

Non sappiamo se l’acqua dei bagni sia termale o meno... verificheremo... questo non ci impedisce ad ogni modo di beneficiare del relax che ci offre questo ambiente.


Questi bagni popolari risultano molto curati a cominciare dalla volta dell'ingresso


Ci impressiona anche il colonnato che circonda i bagni e il tanto vapore che si propaga nelle giornate fredde come oggi.


Dopo aver visto i Bagni Széchenyi decidiamo di andare anche alle Terme Gillert


Queste si trovano dentro un imponente hotel che offre la possibilità di usufruire delle proprie terme a tutti i visitatori.
Qui ci sono grandi vasche all'interno dell'edificio ma anche vasche esterne. Quelle interne sono in un autentico tempio gotico.


IL CASTELLO

E’ ora di dare un'occhiata al Castello che spicca per via di una grande cupola azzurra


Alessandro ricorda di quando nel 2011 ha fatto una gara di orienteering al suo interno e condivide quanto aveva scritto in quei giorni sul suo blog:
ottobre31.blogspot.com/ho-battuto-jorgen-mortenson

Terminato il giro del Castello scendiamo per il boschetto che lo circonda e percorriamo suggestive  scalinate e stradine. Proviamo a cercare la fontana del vino. Anche se Mariaelena prontamente ci sconsiglia di assaggiare quel vino che ha per lo più il sapore di aceto.

IL PONTE DELLE CATENE

Il moderno Ponte delle Catene è il ponte più famoso di Budapest che unisce le due parti della città (Buda e Pest).


Distrutto e ricostruito nel 1959 presenta statue di leoni senza lingua ed è percorribile in auto.
Il nome “Ponte delle Catene” deriva probabilmente dal fatto che la parte centrale del ponte è sospesa e unita appunto da alcune catene... la spiegazione non ci convince del tutto, ma forse non è nemmeno così importante.



Mariaelena ci spiega che ad unire le due sponde della città ci sono altri due ponti: il Ponte Elisabetta dedicato alla Regina Sissi e il Ponte Margherita che collega anche l'Isola Margherita al resto della città.

Ci manca il centro storico e la Sinagoga... vero, ma si è fatta una certa… e Zoe ha proprio sonno… sarà per la prossima volta :)