domenica 28 marzo 2021

3.TL 2021 Monte San Giacomo - Vergiate


Per fortuna c'è il Trofeo Lombardia a distrarci da questo momento surreale e triste.

La gara organizzata da Ist. Dalla Chiesa e Unione Lombarda ci offre anche la possibilità di correre su una mappa inedita che si aggiunge alle numerose del comprensorio di Sesto Calende.

A est del Monte San Giacomo ci ospitano le frazioni di Cuirone e Cimbro, il nome di quest'ultima mi ricorda mappe trentine. Non siamo a quei livelli ma i boschi di queste latitudini, nel periodo primaverile, sono tra il meglio che la Lombardia possa offrire.

Nel pre-partenza rivedo i soliti amici, soprattutto i miei avversari in M35 e M45 che sono gli ultimi a partire. Saluti e qualche chiacchera con Marco Colombo, Davide Spagnoli e Antonio Cancelli anche se il leitmotiv delle parole più pronunciate sono distanziamento, mascherine e autocertificazione.

Alle 11:33 parto ed è subito salita su per una costa sporca. Inizio con il fiatone, non sono in forma e si vede ma mi rincuoro trovando la lanterna 1 senza troppi problemi. Per andare alla 2 prendo il sentiero che scende ma lo abbandono presto per tenermi in quota. Passo vicino ad un lanterna non mia che è su un evidente muretto che mi trasmette sicurezza. Continuo in costa e la lanterna si trova esattamente dove pensavo.

Il terzo punto è molto in basso, a livello di prati e abitato. Decido si spostarmi un pelo a Nord per poi scendere sfruttando una nuovissima pista di mountain bike. Confrontando le scelte a fine gara probabilmente la scelta migliore sarebbe stata quella del sentiero a nord più veloce e diretto.

Grazie ai tanti particolari andare alla 4 è semplice. Appena più avanti di me scorgo Gianbattista Ravasio che mi partiva qualche minuto prima, così come mi accorgo che probabilmente anche Luca Iennaco sta affrontando il mio tracciato e poco dopo mi conferma che si è iscritto nella categoria Viola.

Esco maluccio dal punto 4 ma mi ritrovo presto. Per attaccare la 5 scelgo di percorrere il pulito canalone sotto la linea elettrica. Scorgo poco più avanti i miei due avversari ma vanno più forte di me. Nel punto più alto abbandono il canalone alla ricerca della lanterna ma devo esserci passato pochi passi sotto perché devo girarci intorno sfruttando il sentiero per trovarla. E si che il masso è effettivamente enorme.

Tagli e sentieri mi portano facilmente alla lanterna 6 dove vedo per l'ultima Gianbattista che ne ha più di tutti. Con Luca e Barbara Giuganino attraverso il fiumiciattolo ma da qui riprende la salita e finiscono le mie energie. Salire fino alla 7 mi gratifica a livello di navigazione facendo un taglio perfetto, ma mi accorgo che fisicamente sono cotto.

Il guaio è che anche per andare alla 8 c'è salita, anche se su sentieri o gradini. Per prender fiato mi fermo a fare i bisogni e a allacciarmi le scarpe. Potrei dare la colpa all'intertempo di frazione a queste cose, in realtà stavo andando proprio piano.

Purtroppo a questo punto la gara non ha più molto da dire a livello tecnico e gli ultimi 5 punti sono tutti solo da correre. Perderò in questo finale diverse posizione perché fiato e gambe non sono pronte ad andare oltre l'ora di gara.

La tratta che porta alla 9 offre 3 scelte di percorso, per evitare salite e verdi prendo la più facile su sentiero (e non riuscirò nemmeno a correrla tutta) ma supererò Roberto Baitieri e un altro avversario. Proprio in quel momento invece mi passa Federica Negri, percorso diverso, che ha proprio un bel passo gara (mi confesserà che andava così forte perché era arrabbiata per un errore appena commesso).

Andando alla 11 non casco nel tranello disegnato da Roberto Biella. Poi solo corsa per andare alla 12,  dove mi ri-supera Luca, e all'ultima lanterna.

Il tempo di 1h e 27 minuti mi fa scivolare in basso in classifica ma sono molto contento di aver ripreso a gareggiare. Il bosco, spesso ricco di rovi e tronchi abbattuti, si è rivelato in altre zone attraversabile e parzialmente pulito. Numerosissime le nuove tracce e piste per bikers che devono trovare in questo bosco un piccolo paradiso. 

Ho trovato la nuova mappa molto leggibile, anche perché avevo la 10.000, mi sono fatto regalare anche una mappa a 15.000 del percorso ME che si espandeva più a nord e offriva la bellissima tratta 12-13 (io credo sarei sceso a ovest verso il paese per poi risalire. Anche la zona 5-6-7-8 deve essere interessante.

Il tracciato della M45 come detto è stato vario e interessante per i primi due terzi di gara. Il finale da centro storico ha offerto sentieri e asfalto e l'ho trovato un peccato visto il bel posto.

Classifiche

Chiudo con la consueta critica sulle griglie di partenza. La presenza di un Delegato Tecnico, tra l'altro della mia società, non è bastata per sensibilizzare l'argomento. Ancora una volta, e trattandosi di una long il peccato è più grave, tutte le categorie hanno visto gli atleti distanziati di soli due minuti.

Anche le categorie Elite, che non avevano problemi di sovrapposizioni con altri percorsi, hanno mantenuto questa assurda scelta che contrasta con la costante richiesta di distanziamento che nel pre e nel post gara ci è stata rivolta. 

Ancora più assurda la situazione che si è venuta a creare in diverse categorie come la mia. La M45 infatti si sovrapponeva al percorso VIOLA e quindi sono partiti spesso atleti con distanziamenti di un solo minuto e con stesso percorso.

domenica 14 marzo 2021

2.TL 2021 Canonica di Triuggio

Prima prova del 2021 nei boschi lombardi, anche se il volantino riporta "2^ prova Trofeo Lombardia", vista la situazione sanitaria anche quest'anno non mancheranno prove rimandate o soppresse come la 1^ prova che avrebbe dovuto svolgersi nella Brughiera Comasca di Cantù.

Questa prova, valida anche come Campionato Lombardo Middle, avrebbe dovuto svolgersi nella più complessa mappa del Cunardo ma gelo e freddo hanno rovinato parte del bosco e reso la mappa inutilizzabile. 

Eccoci quindi a Canonica, una della mappe più stressate dell'intero territorio regionale.
Per allenarmi decido di andare alla gara in bicicletta e mi dirigo direttamente vero la partenza che è nel vallone più orientale della mappa, non ho mai capito se è la valle del Pegorino o quella di Cantalupo.

In partenza, seppur rispettando il distanziamento, si rivedono i soliti noti. Le procedure in pre-partenza garantiscono le norme di sicurezza e solo all'ultimo secondo possiamo abbassare la mascherina e lanciarci nel bosco. Per proteggermi anche dal freddo tengo comunque la bandana sul naso per la prima parte di gara che inizia con la ricerca di un punto in un territorio rimodellato da diverse inedite piste per mountain bike.

Le prime 4 lanterne sono ravvicinate e, facile da prevedere, ci fanno rimbalzare sulle sponde del letto del fiume come biglie in una pista di sabbia. Mi bastano pochi metri per apprezzare la pulizia del bosco e soprattutto quella del greto, decido quindi di sfruttarlo per andare alla lanterna 5.

Il tracciato del mio percorso (viola) si rivela ben progettato e interpreto la mappa con facilità riducendo al minimo errori e imprecisioni. La salita di metà gara che porta ai prati si fa sentire e arranco evidenziando lo stato di forma indecente. I sorpassi degli amici Sanvito, Labanti e di un terzo avversario sono degli stimoli a non mollare e a spingere per quanto possibile.  

Dopo l'attraverso stradale mi butto nell'altro vallone per un breve loop. Anche qui la fitta rete di sentieri invasa da cicloturisti mi offre evidenti riferimenti e ottimi punti d'attacco.
Alla 10 e alla 12 passo altri due avversari che non conosco. Scendendo dalla 11 invece rischio di cadere rovinosamente prima di appendermi ad un tronco.

Sono in dirittura di arrivo ma commetto un'imprecisione alla lanterna 13 cominciando a cercarla prima del dovuto, vengo aiutato dall'ultimo ragazzo che avevo appena superato. Sprinto fino all'arrivo dove giungo contento della mia prova, anche se la conoscenza della mappa mi ha sicuramente agevolato. Faccio i complimenti a Gigi Giuliani per il disegno del percorso con cambi di direzione, lunghezze variabili delle tratte e costante richiesta di concentrazione.

Ringrazio anche il direttore gara Ivo Benini per il servizio extra che mi ha offerto portandomi la bici dalla partenza all'arrivo. La Besanese, come spesso capita, si è dimostrata efficace nel curare i dettagli, notevole ad esempio il presidio dell'attraversamento stradale con almeno 4 persone sul posto.
Unica pecca che si ripete nelle prove lombarde, ma è una mia guerra persa, le griglie di partenza che distanziavano i concorrenti delle categorie di soli due minuti.


Il percorso della M45, al netto dello svizzero, viene dominato da Stefano Brambilla. Eccellente il secondo posto del neo nirvanico Andrea Cavara che regola il fratello Massi e il favorito Alberto Grilli. Soddisfacente il mio quinto posto, anche comparato ai tempi delle altre categorie con stesso che hanno fatto registrare le splendide prove di Maria Chiara Crippa, la migliore in assoluto, Angelo Bozzola e Federica Negri. Mi gratifica molto essermi imposto, per soli due secondo, sull'amico Massimo Accorroni.