lunedì 3 novembre 2008

Rieccomi...

Ma passiamo subito alle ultime gare: venerdì, sabato e domenica.
Venerdì Rivoli, ovvero la dodicesima gara di Halloween organizzata dal solito Renato Martinetto; simpatica, malgrado qualche goccia di pioggia. Corro con Roberta e a tre lanterne dalla fine mi prende la strega dalla quale ero riuscito a fuggire all'inizio.

Sabato e domenica va di scena il Beigua, il leggendario Beigua!
Si inizia con la prova middle di Prà Riondo: la zona meno tecnica (e secondo me meno bella); ma Fabio Storti pensa a dei tracciati (specie la MA) interessanti e per niente banali. Si parte dal centro della carta e poi si scende negli insidiosi valloni, resi ancora più pericolosi dall’abbondante fogliame che nasconde i punti di appoggio.

Ed eccoci a domenica. Gara long. Da anni sono in diatriba con Stefano Galletti e Piero Labanti nel sostenere che le gare liguri, al pari di quelle trentine, presentano posti orientisticamente stupendi. E mi riferisco al Lago delle Lame, Santo Stefano, Giacopiane e soprattutto il Beigua.
Domenica 2 novembre 2008, Monte Beigua; prevedo che sarà una gara che i presenti ricorderanno a lungo. Ci si sveglia la mattina sotto una pioggia battente. Nel pregara l’umore non è dei migliori, il Beigua in quelle condizioni è sempre un brutto cliente, mi avvio in partenza e malgrado la piggia Giuliano Michelotti mi convince nel non prendere la busta: la cartina è idrorepellente e antispappolo, ma a metà gara ho temuto di non riuscire a leggere più niente con i primi buchi che andavano formandosi.

E sì, perché oltre alla pioggia e al freddo arriva la nebbia. Sembra quasi che il dio Beigua abbia voluto accontentare chi, il giorno prima, si lamentava che alcune lanterne si vedevano da lontano. Serviti!
La gara: Parto con una scelta sicura per andare alla 1. Prendo molto bene anche la 2, per poi perdermi alla 3, mi passa Stevie che partiva 4’ dietro che andava già alla 4. Mi tocca tornare indietro. Trovo difficoltà anche cercando la 4. Non mi torna nulla, sospetto di essere andato fuori carta e così è. Mi spavento un po’, se mi perdo al Beigua sono dolori… Come me molti si perderanno alla 4 e qualcuno si ritirerà, e come me Andrea Cavara si spaventerà un po’.
Siamo però solo alla 4 e… dove diavolo si trova la 5… apro la cartina e scopro che devo passare tutti i valloni per arrivare laggiù. E' facendo questa tratta che comincio a pensare a cosa, o meglio, a quante cose potrei scrivere sul mio blog, magari succede anche al grande Stefano Galletti: penso ai complimenti da fare a Giuliano Michelotti e a Paolo Bianchi per aver predisposto dei tracciati così impegnativi e affascinanti. Una gara d’altri tempi come sentirò dire in giro, e chi se ne frega se probabilmente nessuna categoria ha rispettato i tempi di gara richiesti dalla FISO.

Con questi pensieri spingo, e mi trascino per le successive lanterne sbagliando la 13 perché confondo una delle linee che indicano il Nord per un fiume. Anche andando alla 15 nn sono soddisfatto del mio operato rilassandomi un po’ troppo, come molti, vista la banalità del punto.

Alla fine, bagnato come un pulcino, torno a Cabiate contento, nessun podio, ma soddisfatto delle gare!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Era ora che ritornassi on-line...
Altrimenti mi toccava leggere il blog di Giovannini!!!

Galimba ha detto...

Fiuuuu....meno male che sei tornato...
ti sei iscritto a Cuceglio?

ale ha detto...

iscritto...