Finita la 1^ edizione della
O-Marathon... è stata durissima, ma alla fine ho portato a casa un tempo e un piazzamento dignitoso: 14^ dietro a mostri sacri dell'Orineteering italiano.
Andiamo con ordine:
PROLOGO: sabato dopo il lavoro salto in macchina e mi dirigo verso la sprint che stabilirà la griglia di partenza di domenica. Sono in ritardissimo ma mi chiamano
Giancarlo Simion e Jonas Rass e mi chiedono di aspettarli perché necessitano di un passaggio, sono appena rientrati dalla Svezia, beati loro. Non posso lasciare i miei compagni di casa (all'Oringen) a piedi (alla fine saranno il secondo e il primo della sprint). La garetta è l'ennesima edizione del centro storico di
Folgaria. Partenza e arrivo nella solita piazza centrale. Gli Elite partono un paio d'ore dopo gli altri. Tutti gli atleti vengono annunciati dallo speaker
Francesco Isella. 70% di gara in centro storico e 30% nei prati/boschi a Nord. 120m di dislivello per 2.100 metri. Tutto sommato la prova è simpatica e non banale. Io mi piazzo a 20 secondi da
Ingemar Neuhauser, a 1" (me ne ha dati 2 allo sprint) da
Aaron Gaio e batto di poco
Lorenzino Vivian.
Il mio compagno di squadra
Angelo Bozzola vincerà il prologo e la O-marathon nella categoria Master, oltre ad un premio ad estrazione. Presto troverete un suo post info sul blog di
Varese Orienteering.
O-MARATHON: Un'ora dopo le altre categoria partono gli Elite. Nel pre-gara
Marco Giovannini cerca di colpirmi psicologicamente chiedendomi se correrò o se camminerò e minacciandomi di scrivere su questo blog ogni giorno che sono un pippa se oso ritirarmi.
Per le donne la prima a partire è
Christine Kirchlechner, che parte insieme Jonas, pochi secondi dopo parte Gian quindi un minutino dopo parte
Roberto Dalla Valle tallonato da
Michele Tavernaro, il favorito, che dopo pochi secondo passa già al terzo posto.
Altro minutino e partono
Vincenz e
Michele Franco. Altro minuto e a poca distanza tra loro
Tony Loss,
Claudio Zanon, uno che non conosco, Ingemar, Aaron e io. Nel pratone dopo la svedese ci apriamo a ventaglio, cerco di tenere il passo di Aaron ma devo subito cambiare strategia, già nel prato vengo seminato da tutti e raggiunto da Lorenzino e
Stefano Baccelli.
La gara si svolge su tre cartine, la prima è
Forte Cherle, partiamo subito con tanta salita. Alla terza lanterna però i miei due nuovi compagni di sventura se ne vanno più forti di me. La quarta lanterna è la prima di uno dei tre grappoli. Qui trovo all'ombra
Daniela Poete che ci fa un po' di tifo. Vedo i vari atleti alternarsi nell'entrata e uscita dai vari punti, mi sembra di procedere a un ritmo accettabile.
Finta la farfalla inizia la salita più tosta di tutta la gara. Tre punti in verticale che ci portano al vertice Nord della cartina (un posto con un panorama incredibile, a destra Lavarone e a sinistra il Passo Coe).
Noi ci lanciamo verso il passo Coe
seguendo/cercando gli inesistenti sentieri di una cartina in bianco e nero. Arrivo al primo cambio carta e cambio bricchetto (faremo in tutto 45 punti) e
Antonio Baccega mi comunica che alle mie spalle ci sono solo Giovannini e
Stefano Galletti.
La seconda cartina è
PASSO COE, una delle più tecniche d'Italia secondo me. Incrocio qualche Master attardato e commetto un errorino alla prima lanterna di questa cartina. Poi comincio ad essere un po' stanco e comincio a nutrirmi. Arrivo alla seconda farfalla e quei fetentoni degli organizzatori l'hanno messa in un punto complessissimo. Una lanterna mi farà letteralmente impazzire e anche Marco Giovannini mi conferma di aver avuto le stesse difficoltà. Buffo il fatto che anche la lanterna fulcro della farfalla devo tutte e 4 le volte ricercarla come se fosse la prima volta. Lascio la zona tecnica temendo di essermi attardato un po' troppo. Mi tira su il morale la visione prima di Baccelli e poi di Vincenz che mi passano ma che mi rincuorano facendomi capire che non sono poi così indietro.
Incredibile sono
'già' al secondo cambio carta cartina:
Costa di Folgaria, una tratta di 3 km fuori carta collega le due mappe, è in prevalenza in discesa ma non riesco a correrla tutta. La carta di Folgaria, benché non banale, non è paragonabile a quella di Passo Coe e soprattutto al contrario di Forte Cherle partiamo dall'alto per arrivare nel punto più basso, la piazza di Folgaria.
Opto per scelte semplice e punti d'attacco chiari. Durante i 3 km di trasferimento ho già fatto tutte le scelte e non mi resta che metterle in atto: pista da sci in picchiata, strada bianca fino all'edificio, canaletta, sentierino e poi ancora canaletta, tuffo nel giallo in mezzo al verde 2, ics verde come punto d'attacco ed ecco la 2. Poi si scende un po' per poi risalire, ecco la 3. La 4 è a pochi passi. Poi picchiata fino alla strada, ecco la 5 che è anche il primo punto della terza farfalla. Sembrano punti facili, ma le salite non riesco più a correrle. Incrocio ancora qualche atleta:
Lycia Kalcic che si è iscritta molto coraggiosamente in WE. Finisco la farfalla e con la coda dell'occhio vedo Vicenz che non l'ha ancora finita.
Cerco negli angoli più lontani del mio corpo le ultime energie e riprendo a correre ad un ritmo accettabile. Riprendo così Baccelli, ancora lui. Mi affianco e lo sprono a seguirmi, Vincenz è poco dietro. Per un po' siamo in coppia, poi vedo che si attarda, penso che abbia fatto una scelta suicida su e giù dal vallone finale invece si trattava di crampi. Io sono in vista del centro abitato, le strade di Folgaria mi sono ormai familiari... ultimi sforzi e l'ovazione degli atleti già arrivati che mi incitano. Sono morto, ma l'ho finita!
Jonas mi comunica il tempo: 4h 49'...
Non credevo di essere stato in giro così tanto, però sono felice, ripenso al percorso, alle mie scelte, alla mia velocità e sono proprio soddisfatto.
Tra i tori ha vinto proprio Michele (2h45' circa), poi Jonas e Gian a 15', poi un grande Dalla Valle e in grande rimonta anche Lorenzino e Aaron che partivano vicino a me... Tra le donne vince Christine e Lycia riesce a finire la sua fatica. Tra le giovani vince Nicole Scalet (come al solito, ma questa volta è stato troppo facile senza rivali) nei Master come detto Angelo.
Ora aspetto di vedere cosa dirà
Marco di me, spero sia soddisfatto del mioimpegno e della mia prova!
Un grazie anche a tutti quelli che hanno creduto in me e a quelli che agli angoli delle strade mi hanno incitato: Attilio, Roby, Piero, Daniela, Bezzi, Baccega, Lucia, Paola, Angelo e a tutti i miei avversari!