mercoledì 28 maggio 2008

Omaggio a Sydney Pollack

Omaggio al grande regista scomparso pochi giorni fa, Notizie tratte da Internet e da Wikipedia:


Biografia
Quando la
Paramount gli offre l'occasione di dirigere un film, Pollack coglie al volo l'occasione di lasciare la televisione per il cinema, pur sapendo di non poter avere il pieno controllo sul progetto. Il suo film d'esordio, La vita corre sul filo (1964), è un dramma familiare di chiaro stampo televisivo, che si rivela un discreto successo di pubblico, ma è anche l'unico proprio film che il regista afferma di non amare. Il successivo Questa ragazza è di tutti (1966) è quello che si può considerare il suo primo vero film, un melodramma di origine teatrale alla Elia Kazan, con la star Natalie Wood, che costa tre volte più del precedente ed ha molto meno successo.


È anche l'inizio del fortunato sodalizio artistico con Robert Redford. In seguito affronta due generi classici, il western e il film bellico, rispettivamente con Joe Bass l'implacabile (1968) e Ardenne '44, un inferno (1969), dei quali Burt Lancaster è l'interprete principale. In entrambi i casi, rispetta le forme e le figure canoniche del genere, ma riesce ad esprimere un approccio molto personale. Il primo è un western farsesco, che affronta in modo inedito il problema razziale, ma è completamente privo delle pretese e della retorica delle molte, più celebri riletture del genere di quegli anni, quali Soldato blu, Piccolo grande uomo, La ballata di Cable Hogue, I compari. Il secondo è uno strano film di guerra. Questa prima fase di maturazione culmina in un capolavoro, il melodramma Non si uccidono così anche i cavalli? (1969), che lo impone all'attenzione generale come una delle personalità più interessanti del rinnovamento hollywoodiano. Il film ottiene ben nove nominations agli Oscar, compresa quella per il miglior regista.


Il nuovo decennio si apre per Pollack con il western Corvo rosso non avrai il mio scalpo (1972), presentato in concorso a Cannes, e si chiude con una variazione di ambientazione moderna dello stesso genere, Il cavaliere elettrico (1979), nuovamente interpretato da Redford, stavolta affiancato da Jane Fonda. In mezzo, altri quattro titoli, fra cui spiccano il nostalgico affresco storico-sentimentale Come eravamo (1973) con l’insolita coppia formata da Redford e Barbra Streisand che ottiene due Oscar (su sei nominations) e diventa una delle storie d’amore più celebri del cinema americano (sesta nella classifica dell'American Film Institute del 2002), l’avvincente thriller politico I tre giorni del condor (1975), Il risultato meno convincente di questo periodo è Un attimo, una vita, con Al Pacino.


Dopo aver diretto Diritto di cronaca (1981), sugli eccessi della stampa, che può vantare l'ennesima star di prima grandezza del suo cinema, Paul Newman, l'anno successivo Pollack decide di cimentarsi per la prima volta nella commedia romantica con Tootsie, film ambientato nel mondo dello spettacolo, brillantemente interpretato da Dustin Hoffman e Jessica Lange, che a sorpresa si rivela un successo clamoroso: ottiene addirittura dieci nomination agli Oscar (comprese quelle per miglior film e regista), anche se solo una (quella alla Lange come la miglior attrice non protagonista) si tramuta in statuetta (a causa dell'ostacolo insormontabile costituito dal kolossal impegnato Gandhi di Richard Attenborough), ma soprattutto incassa 177 milioni di dollari negli Stati Uniti, secondo solo al blockbuster E.T. l'extraterrestre di Steven Spielberg nella stagione cinematografica 1982. A dimostrazione che non si tratta di un fenomeno stagionale, di breve durata, nel 2000 a distanza di quasi vent'anni l'American Film Institute nella sua classifica delle migliori cento commedie statunitensi lo pone in seconda posizione, superato solo dall'indimenticabile A qualcuno piace caldo di Billy Wilder. I crediti di stima artistica e di fiducia nelle sue potenzialità commerciali, accumulati con un simile successo, gli permettono di ottenere un budget di oltre trenta milioni di dollari per realizzare un kolossal vecchio stile, alla David Lean, La mia Africa (1985). Benché il film non sia particolarmente apprezzato dalla critica, viene accolto da un buon successo di pubblico e trionfa agli Oscar, conquistando sette premi su undici nomination (a scapito di Il colore viola di Steven Spielberg). Il ritorno alla regia, dopo cinque anni, Havana (1990), è un insuccesso di critica e pubblico.


Dopo aver prodotto il giallo processuale Presunto innocente, si cimenta a sua volta con l'adattamento per il grande schermo da un maestro del legal thriller letterario, John Grisham, e ritrova il grande successo: Il socio (1993), costruito su misura per il divo Tom Cruise. Ma, di nuovo, dopo essere tornato ai vertici delle classifiche, ha una battuta d'arresto con Sabrina (1995), remake dell'omonima commedia sentimentale di Billy Wilder, il film successivo, Destini incrociati (1999), non fa che prolungare l'impasse creativa e commerciale. Come attore ha inoltre partecipato a Mariti e mogli (1992) di Woody Allen, Eyes Wide Shut (1999), Ipotesi di reato (2002), Un po' per caso, un po' per desiderio (2005) e Michael Clayton (2007). Fra il 2000 e il 2006 partecipa alla fortunata serie televisiva Will & Grace interpretando in quattro episodi il padre del protagonista Will Truman. Nel 2005, dopo la pausa più lunga della sua carriera, torna alla regia con il thriller politico The Interpreter.


Riconoscimenti


Oscar
1969 - Non si uccidono così anche i cavalli?: miglior attore non protagonista (Gig Young)
1973 - Come eravamo: miglior colonna sonora, canzone
1983 - Tootsie: miglior attrice non protagonista (Jessica Lange)
1986 - La mia Africa: miglior film, regia, miglior sceneggiatura non originale, fotografia, scenografia, colonna sonora, sonoro


Golden Globes
La mia Africa: miglior film, attore non protagonista (
Klaus Maria Brandauer), colonna sonora


Festival di Berlino
1982 - Diritto di cronaca: menzione speciale


David di Donatello
1973 - Come eravamo: migliore attrice straniera (Barbra Streisand)
1976 - I tre giorni del Condor: premio speciale per la regia
1986 - La mia Africa: miglior film straniero, attrice straniera (Meryl Streep)


Nastro d'Argento
1986 - La mia Africa: miglior regista di film straniero
Premi alla carriera
2002 - Pardo onorario del Festival del cinema di Locarno




National Film Registry
1999 - Tootsie


AFI 100 Years... series
1998 - AFI's 100 Years... 100 Movies: Tootsie (n. 62)
2000 - AFI's 100 Years... 100 Laughs: Tootsie (n. 2)
2002 - AFI's 100 Years... 100 Passions: Come eravamo (n. 6), La mia Africa (n. 13)
2007 - AFI's 100 Years... 100 Movies (10th Anniversary Edition): Tootsie (n. 69)


Filmografia


Regista
La vita corre sul filo (The Slender Thread) (1965)
Questa ragazza è di tutti (This Property Is Condemned) (1966)
Joe Bass l'implacabile (The Scalphunters) (1968)
Ardenne '44, un inferno (Castle Keep) (1969)
Non si uccidono così anche i cavalli? (They Shoot Horses, Don't They?) (1969)
Corvo rosso non avrai il mio scalpo (Jeremiah Johnson) (1972)
Come eravamo (The Way We Were) (1973)
Yakuza (The Yakuza) (1974)
I 3 giorni del condor (Three Days of the Condor) (1975)
Un attimo, una vita (Bobby Deerfield) (1977)
Il cavaliere elettrico (The Electric Horseman) (1979)
Diritto di cronaca (Absence of Malice) (1981)
Tootsie (Tootsie) (1982)
La mia Africa (Out of Africa) (1985)
Havana (Havana) (1990)
Il socio (The Firm) (1993)
Sabrina (Sabrina) (1995)
Destini incrociati (Random Hearts) (1999)
The Interpreter (The Interpreter) (2005)
Frank Gehry - Creatore di sogni (Sketches of Frank Gehry) (2005) documentario


Attore
Mariti e mogli (Husbands and Wives) (1992), regia di Woody Allen
Eyes Wide Shut (Eyes Wide Shut) (1999), regia di Stanley Kubrick
Ipotesi di reato (Changing Lanes) (2002), regia di Roger Michell
Un po' per caso, un po' per desiderio (Fauteuils d'orchestre) (2005), regia di Danièle Thompson
Michael Clayton (Michael Clayton) (2007), regia di Tony Gilroy

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