giovedì 9 aprile 2009

Gran Torino

Lo ricordate... era quell'attorucolo inespressivo, buono solo per gli spaghetti western di Sergio Leone. Lo stesso maestro di lui diceva "Clint Eastwood ha solo due espressioni: con il cappello e senza il cappello".

Eccolo sbocciato, dopo un quarantennio di monotoni Ispettori Callaghan o Cavalieri Pallidi, la consacrazione a grande autore. Si comincia con Gli spietati (Oscar per la miglior regia) e non ci si ferma più passando per Un mondo perfetto, I ponti di Madison Country, Million Dollar Baby (altro Oscar) arrivando fino alla sua ultima fatica: GRAN TORINO.

Questo film, che si pensa sarà proprio l'ultimo lavoro, è un altro gioiello. Non raccontasi la storia della squadra di calcio ma ha per protagonista un auto: una Ford, che però pare debba il proprio nome proprio alla squadra di Valentino Mazzola ma questa è un'altra storia.

Gran Torino è un film intimo, quasi domestico come Madison Country ma che tocca tematiche anche importanti come l'intolleranza e l'emarginazione. Eastwood è un reduce della guerra in Corea. Ormai anziano e vedovo è considerato dai figli e dal vicinato un intrattabile vecchio brontolone.

SE VI INTERESSA GUARDARE LA PELLICOLA FERMATEVI QUI A LEGGERE.

Tra le curiosità vi segnalo che per la prima volta Eastwood (che a Leone rifiutò una parte perché il copione prevedeva la sua morte) muore in un film diretto da lui stesso... potrebbe essere il suo modo per congedarsi...

BUONA VISIONE

1 commento:

Galimba ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.