mercoledì 6 gennaio 2010

Orienteering lombardo 2010


Un po' di delusione nell'apprendere che quest'anno il Trofeo Lombardia di orienteering avrà solo 5 prove. Pochine soprattutto guardo con invidia i vicini ticinesi, loro sono riusciti ad inserire bel 12 gare nel loro calendario!

Cercando di analizzando i motivi di questo risultato vedo un movimento lombardo molto pigro, per correttezza parto dai consiglieri che forse non stimolano a dovere la partecipazione delle società che a loro volta fanno di tutto per evitare impegni organizzativi salvo poi rimanere delusi dalla penuria di nuove cartine e dal numero minimo di gare organizzate.
Delle 5 prove del 2010, una è 'rubata' agli amici piemontesi, delle 4 restanti solo 1 si svolgerà su un impianto inedito. Il bilancio è triste.

In maniera sempre oggettiva e senza addentrarmi nei problemi di ogni società analizzo noto che la società che fino a 3 anni fa dominava in Lombardia ha perso improvvisamente la forte spinta propositiva, riducendo l'ottimo lavoro di promozione fatto negli anni scorsi e quasi annullando le collaborazioni a livello agonistico. Dopo aver provato con poca fortuna a lanciare la MTBO ora parte di questa società si dedica (organizzativamente) quasi solo al TRAIL-O che però a livello regionale posso definire una disciplina di interesse 'monosocietaria'.

Scorrendo la Classifica di Società regionale noto che i leader a livello di risultati non sono altrettanto nettamente i leader a livello organizzativo. Probabilmente il gran movimento giovanile non è ancora maturo e pronto per lanciarsi in sfide importanti come la scoperta di nuovi territori e l'organizzazione di grandi eventi, mentre i soliti/storici nomi sono molto impegnati a livello di formazione e collaborazione con il CRL, il risultato solo solo poche gare promozionali organizzate.
Abbiamo poi situazioni anomale che non riusciamo a risolvere come una grossa società che lavora solo fuori regione, o la omrai piccola società di Giussano che vorrebbe organizzare molto, ha tanti impianti (molti da riomologare) ma non ha i mezzi, o addirittura società solo di nome come quella in Valtellina.
Le altre 'grandi società' regionali non riescono a distinguersi a livello organizzativo facendo nel migliore dei casi quel minimo sindacale che il proprio organico/patrimonio cartografico permette.
Ed infine ci sono le piccole società che giustificano la loro latitanza con il nome 'piccoli'.


Ma non voglio essere gratuitamente duro.

Leggendo i nomi dei tesserati lombardia però effettivamente non si può chiedere di più, in Lombardia abbiamo una dozzina di società e ognuna è formata da 6-7 atleti attivi, gli altri nomi che gravitano intorno alla società sono dei simpatizzanti...

Non è facile per questo manipolo di persone garantire ogni anno, come fanno, 5 prove di Trofeo Lombardia, 7 prove di Centri Storici, 4 prove di MTBO, 1 prova di Trail-O, 5 Campionati regionali (Long, Middle, Relay, Sprint e MTBO) tutti separati dalle prove sopra elencate, una decina di prove promozionali e un pasio di prove nazionali!

Effettivamente è molto.
Per questo per me il primo obiettivo che ci dovremmo prefiggere è quello (difficilissimo) di divulgareil verbo, far conoscere in Lombardia il nostro sport e raddoppiare il numero dei tesserati!
Impossibile me ne rendo conto, ma parte tutto da qui! Ogni giorno sono il primo a scontrarmi contro i sorrisi ironici di colleghi, compagni di allenamenti, amici... tutti a guardarmi come un pazzo quando li invito, ma ogni tanto qualcuno, alla fine cede, e magari come con gli amici Farah, Alessandra Gariboldi, Paolo Bocchiola e Cristina Manelli, Roberta, Alessandro Mornati, Yuko... rimane con noi per qualche anno.

Oltre ad aumentare il numero dei tesserati però probabilmente avremmo bisogno di una pianificazione a lungo raggio focalizzata sulla realizzazione di nuovi impianti a ritmi costanti (diciamo 2 all'anno) con l'impegno a turno per tutte le società per garantire prove nel bosco del Trofeo Lombardia.
Assegnando per il prossimo quinquennio ad ogni società l'obiettivo di organizzare una gara su un impianto inedito con un personale qualificato (grazie ai corsi di formazione spesso disertati).

A queso punto potremmo presentarci ogni anno con un calendario del Trofeo Lombardia ricco e pronto a ottobre, incurante delle sovrapposizioni con TCSN, MTBO o TRAIL-O, cercando solo l'alternanza con le prove Nazionali di CO.

Queste sono le mie idee, che ne pensate?

8 commenti:

Galimba ha detto...

Hai lanciato una piccola bomba! Speriamo che il botto riesca a raggiungere più persone possibili e che porti risposte con qualche proposta positiva.

Pierlabi ha detto...

Ale, come dirigente della società che per prima indichi "ad impegno diminuito", ma soprattutto come persona che non si è mai tirato indietro dal cercare di organizzare un evento di qualunque tipo (promozionale, sperimentale o ufficiale), mi sento in dovere e autorizzato a dire la mia.
Prima di tutto non conti tra le gare da organizzare anche i Giochi Sportivi Studenteschi, che si svolgono sempre sia a livello provinciale sia regionale. Trattasi di gara a ritorno economico e promozionale nullo, ma che richiede un discreto impegno; alcune centinaia di ragazzini ci sono sempre e non essendo loro orientisti, ci sono delle attenzioni maggiori (tanto per fare un esempio, niente SIcard).
Secondo, c'è un problema di rapporto tra l'impegno richiesto per l'organizzazione, la fatica di scontrarsi con gente che pensa che tu stia organizzando una Caccia al tesoro, ma senza premi, il ritorno economico per te e/o per la tua società e il fatto che tutti noi abbiamo un lavoro, una famiglia che non necessariamente vuole dedicarsi anima e cuore a questo sport, altri interessi.
Questo rapporto è, purtroppo, totalmente deficitario. A questo punto, chi si sbatte ha secondo giustamente il diritto di scegliere su cosa buttare soldi e energie. La Milano nei Parchi, per esempio, è per noi un successo. La fatica spesa è sempre ripagata, soprattutto nelle gare pre-GSS (che infatti sono le uniche rimaste). Certo, l’abbiamo rimodulata e resa on-demand, ma qualche scuola che ce la chiede arriva sempre. Stesso discorso per il Trail-O, che peraltro richiede uno sforzo decisamente minore, anche se per pochissimi eletti.
Terzo, il coinvolgimento dei soci non accaniti. Se per motivi personali non sei in grado o interessato a correre un notevole numero di gare durante l’anno, come puoi pensare di riuscire a trovare il tempo di aiutare ad organizzarne una ? Alla fine, tutti una mano, se proprio vedono che non ce la fai, arrivano a dartela. Ma io sono sempre un po’ in difficoltà a rompere le scatole a qualcuno per costringerlo a venire tre ore a prendere freddo in partenza.
Quarto, la morfologia della nostra regione non ci aiuta particolarmente. Il solo pensiero di prendere un auto per andare a cercare un posto nuovo dove fare un impianto mi fa venire i brividi. Un’ora per uscire da Milano e arrivare al confine con Monza è un costo insostenibile.
E ne avrei ancora.
Cosa si può fare?
Secondo me, la soluzione non passa dall’ampliamento della base di tesserati (questo al limite è il risultato che si otterrà aumentando le gare organizzate). E non passa nemmeno nel dare alle società l’obbligo di fare alcunchè.
Occorre trovare nuove formule di gara che uniscano un ridotto impegno organizzativo a una maggiore visibilità. Occorre insistere sulla collaborazione con le scuole, che in alcune realtà possono portare facilmente molti partecipanti e quindi rendere l’organizzazione conveniente e soddisfacente per una società. Occorre trovare a livello regionale (mi scuso anticipatamente per la parolaccia) un “modello di business” che renda interessante per qualche giovane universitario in cerca di qualche euro in più l’attività di cartografia. Occorre fare attenzione a tutto quello che potrebbe accadere nel raggio di 250 km da dove si pensa di organizzare, per evitare sovrapposizioni e cercare “sinergie” (mi scuso per la seconda parolaccia).
Ma soprattutto, vorrei sfatare il mito dell’”impianto nuovo”. Per l’orientista casuale, una carta non è bella solo perchè è nuova. E’ bella perchè è un giusto equilibrio tra l’essere comoda da raggiungere, l’offrire una logistica interessante, una difficoltà tecnica adeguata e un paesaggio da brivido. Perchè c’è gente (io per primo) che non si stanca mai di tornare a Bedolpian, mentre se gli dici Brallo si mette subito sulla difensiva.

ale ha detto...

Non pensavo di avere ancora lettori sul mio piccolo blog, e invece gli amici non si erano dimenticati di me... ho ricevuto telefonate e mail per questo mio sfogo.

Per prima cosa ci tengo a precisare che queste righe sono state scritte da nostalgico e innamorato orientista e non da consigliere.

Dopo questa precisazione raccolgo con molto interesse i giusti consigli di Piero, uno di quelli che per anni ha lavorato duro a livello di promozione, all'ombra e solo per amore dell'orienteering e al quale ci tengo a dire grazie!

Il primo consiglio che mi sento di raccogliere è quello di promuovere e organizzare nuove formule di gare semplici da organizzare per attirare nuovi simpatizzanti. Per il 2010 ho qualcosa in mente, speriamo di riuscire a concretizzare.

Inoltre come da consigli telefonici penso sia importante trovare un canale per coinvolgere e rendere più vicini i tesserati alle iniziative del CRL e dell'orienteering lombardo in generale, dai verbali delle riunioni alle varie idee...

Intanto grazie a tutti per gli spunti, sono qui apposta!

stegal ha detto...

Ciao Dipa, come dirigente della società che per prima indichi... ah no! Questo l’ha già scritto PLab...
Allora diciamo, in primo luogo, che condivido al 1000x1000 tutto quanto ha scritto il mio compagno di staffetta e di trasferte. Ci sono dei punti da lui sollevati che toccano molto bene le mie “corde” (e lui lo sa...). Ad esempio: perchè moltissimi orientisti, o meglio molti di coloro che sono nell’ambiente da un po’ di anni e quindi “fanno tendenza” nei comitati o sui blog, sbrodolano per andare a correre su carte nuove? Ci sono delle carte sparse sul territorio nazionale che sono bellissime, sono state create magari per un singolo evento importante e poi sono rimaste lì come cattedrali nel deserto... non aggiornate ma nemmeno più utilizzate perchè c’è sempre chi ha già quella carta nel suo raccoglitore. Così si è tutti alla perenne ricerca della carta nuova, che implica costi di realizzazione, luoghi potenzialmente più disagiati (se fossero agevoli sarebbero già stati scoperti...), ecc.ecc. Ma tutti i tesserati che sono nell’ambiente da soli 3 o 4 anni e che magari non hanno iniziato (come te e me) a farsi da subito le trasferte in capo al mondo per la promozionale del santo patrono, questi non hanno mai corso né a Meda, né a Novedrate, né alla Brughiera Sud (che pure io eviterei come la peste), né al Laghetto di Giussano o alla “Gagiada”, a Carona Rancio, a Luino-Gemignaga...

(...fine prima parte...)

stegal ha detto...

Altra cosa. PLab accenna alla Milano nei Parchi. Credo tu sappia per esperienza diretta che quando hai 400 ragazzini in un parco, ne troci 10 che ti chiedono (magari quelli accompagnati dai genitori) quando sono le prossime gare. Ma con un calendario privo di gare promozionali “di basso profilo”, ci sono dei buchi temporali notevoli e non è che puoi dire sempre “vai in Val Vigezzo domenica prossima”, o a Rosta, o al Monte Beigua, oppure dire “la prossima gara è un centro storico a giugno”. Non è che tutti quanti (me compreso) ci siamo troppo abituati alle gare belle, con le sicard, con le strisciate dei tempi, tutte perfette (o perlomeno ci si prova) ed abbiamo dimenticato che per anni siamo andati a fare gare anche infrasettimanali (!) nelle quali non ci si aspettava il percorso fatto a regola IOF, magari con la lanterna posata in fretta e furia da qualcuno che aveva lui stesso mollato il lavoro precipitosamente per anticipare i concorrenti di quei 60 minuti necessari per buttare giù 20 lanterne?

Ancora. Perchè alle nostre gare non si fanno le partenze esordienti completamente libere? Uno arriva in partenza prende la carta e parte? Chissenefrega se partono in 10 insieme? Se già i tesserati (parecchi) fanno fatica a conciliare gli impegni famigliari con l’orienteering, che spesso ti costringe anche per una gara regionale (anche se sta a 100 km dai confini regionali) a stare in ballo tutto il giorno con partenza all’alba e ritorno a metà pomeriggio, come possiamo tentare gli esordienti che arrivano, fanno il loro giretto e pensano di essere a casa per la Messa delle 11.30?


Altra cosa. Dove scrivi: “noto che la società che fino a 3 anni fa dominava in Lombardia ha perso improvvisamente la forte spinta propositiva, riducendo l'ottimo lavoro di promozione fatto negli anni scorsi e quasi annullando le collaborazioni a livello agonistico”. Puoi spiegarmi meglio, perchè io non l’ho capito, dove abbiamo ridotto il lavoro di promozione (grazie per l’ottimo, comunque) e annullato le collaborazioni a livello agonistico? Io ricordo anni di battaglie all’interno del gruppo dei dirigenti UL perchè Dario e Paolo si battevano per tracciare almeno una gara long quando molte società si buttavano sulle middle o le sprint... e ogni volta Dario e Paolo la spuntavano perchè “se non ci pensiamo noi”... La gara (long) di Bosco Solivo è di pochi mesi fa: puoi spiegarmi meglio? Milano nei parchi quest’anno sarà al quinto anno: puoi spiegarmi? A questo punto potrei persino ribattere che se organizziamo una gara di trail-O con 50 partenti abbiamo fatto quasi gli stessi numeri di alcune gare di MTB-O... (quelle con meno partenti, almeno). Si tratta di un interesse “monosocietario”? Ok, ma quando ci sono società che non organizzano più gare di C.O. per dedicare risorse (e ci mancherebbe altro) solo alla MTB-O, questo interesse non sarà monosocietario ma copre l’interesse di una porzione assai più limitata dei tesserati lombardi. Con la differenza che le gare di trail-O (nemmeno quelle di Coppa Italia) non “bloccano” il calendario regionale perchè anzi sono state un buon abbinamento con le gare di C.O..
E rammento anche che, stando a Milano, non abbiamo i boschi “dietro casa” per poter organizzare una gara tanto facilmente, e nel tempo che impiego per raggiungere un cartina in Brianza potrei essere quasi “vista mar ligure” puntando il cofano dell’auto nella direzione opposta: quindi se per un anno abbiamo chiesto di fare il campionato sprint al Parco Lambro è anche perchè, per una volta, siamo andati a tracciare anche noi vicino a casa.

(... fine seconda parte...)

stegal ha detto...

Su altri punti resto ancorato a quanto scritto da PLab, compreso quando introduci l’argomento del “garantire l’organizzazione di una gara di TL”.

Dopo tutto questo, voglio però dirti che: io sono convinto che quanto sta facendo il CRL è sicuramente lodevole; su alcune cosa sai che non sono d’accordo, ma non posso certo dire che il Comitato non si sta impegnando.
La mia valutazione è che alcuni obiettivi di ampio impatto, come la Due giorni, o come l’Arge Alp a Brallo, rischino di coinvolgere buona parte di coloro che all’interno delle società si cono sempre offerti volontari per le iniziative di medio cabotaggio, con il rischio che si crei un evento di grossa portata lasciando però sguarnito il fronte delle iniziative continuative sul territorio. Anche sul fronte delle iniziative istituzionali vi siete impegnati tantissimo ed avete profuso tantissime energie; vorrei capire però se avete valutato se questi sforzi valgono la candela e se ci sono dei ritorni effettivi... oppure se in alcuni casi l’orienteering non sia andato solo a rappresentare l’ennesima iniziativa con la quale, poi, gli organizzatori di questi eventi multi-sportivi o multi-culturali sono andati a riempirsi la bocca con i loro propri referenti (te lo dico perchè io come orientista ci sono già passato...).

Alla prossima, Ale! Ci leggiamo o ci incrociamo su un tavoliere!

orizen ha detto...

Ciao, rispondo anch'io e non da consigliere, ma da atleta, tecnico, organizzatore amante di questa disciplina.
Dal tuo intervento e dalle risposte ho capito questo: il problema di poche gare in lombardia e di produrre cartine nuove ogni anno. accanto a questo si sono scatenati altri "pensieri" rivendicazioni, domande e chi più ne ha più ne metta.
Il problema che hai espresso esiste, ma secondo me è complesso e molto articolato. Senza offesa ma in alcuni punti e interventi secondo me si è andati fuori tema (diciamo propositivo come io credo intendeva Ale).In altre parole
non è sufficiente risolverne uno per risolvere tutto e non è pensabile risolvere il "tutto" insieme. La mia idea è questa (e forse neanche troppo nuova o geniale): occorre avere bene in chiaro dove si vuole arrivare, poi suddividere il tutto in grandi problemi per poi trovare le soluzioni e le strategie d’intervento sulle singole parti.
Non è pensabile di risolverlo in breve tempo e con azioni “singole” diciamo alla Don Chisciotte, ma avere una strategia (come negli scacchi) dove piano piano, punto per punto, mossa per mossa (anche il paragone con un puzzle di 100 pezzi potrebbe andare bene: devi avere in mente il quadro finale se no sarà solo il caso che ti porta trovare i vari pezzi) e si mette a segno lo scacco matto. Questo vuol dire non solo idee, ma anche persone che lavorano su piani differenti (quindi differenti problemi, differenti strategie ecc) ma per un unico scopo e con una tempistica adeguata e corretta (prova a pensare agli scacchi e fare una mossa prima e ti mangiano il pezzo invece di esser tu a mangiare).
E forse non ci dobbiamo dimenticare che la vicina svizzera (Ticino) ha quasi 50 anni in più di noi, come storia ed esperienza nell’Orientamento. Qualcosa vorrà pur dire? Quindi e concludo, adesso si potrebbe metter giù le varie idee (suggerimenti, spunti arrivati) e fare un “piano” a lungo respiro, ma ben chiaro e lineare (non sarebbe male vedere anche un po in giro come si sono mossi, quali errori da evitare, le cose positive che sono state fatte ecc) e poi suddividerlo e procedere per piccoli passi. Abbiamo anche il problema comune a tutti di avere pochi soldi in cassa e pochi giovani in circolazione….

Anonimo ha detto...

Vi vedo dietro il sassolino...