Mi rendo conto che promuovere o bocciare un gioco come Pax Viking dopo una partita non abbia molto senso. Possiamo però trarne delle prime impressioni.
Come lascia intuire il titolo siamo di fronte ad un gioco della Sierra Madre Games di Phil Eklund, l'autore di questo gioco però è Jon Manker, nome apparso più volte insieme a quello del buon Phil per la realizzazione di altre opere. La collaborazione dei due è evidente e a mio avviso l'influenza di Eklund si sente anche in Viking.
Pax Viking si presenta con un bel tabellone e con delle plance giocatore ben rappresentate dalla disegnatrice Madeleine Fjall, il gioco si caratterizza anche per molto testo un po' ovunque. Le regole non sono sempre chiare e spesso necessitano di interpretazione, di un po' di esperienza o delle classiche faq da ricercare online.Il gioco simula l'espansione vichinga in Europa con meccaniche di controllo territorio e maggioranze, le carte di gioco permettono di accrescere la propria influenza sfruttando la forza degli alleati, degli dei o dei territori conquistati, come sempre la resa dell'ambientazione è ricreata con riferimenti a personaggi e eventi realmente accaduti. Si tratta di un gioco strategico con una marginale componente diplomatica e commerciale.
Come per altri Pax la vittoria viene decretata al raggiungimento di uno dei 4 obiettivi estratti casualmente ad inizio partita. Uno dei punti di forza del gioco è rappresentato proprio dalla variabilità delle partite con differente obiettivi, più o meno riusciti, e da infinite carte di gioco.
A farmi storcere il naso è il bilanciamento dei poteri di ogni singola fazione, volutamene differenti e a mio avviso non egualmente utili. Altri aspetti che non apprezzo sono il regolamento da interpretare anche se non particolarmente complesso e soprattutto i tempi morti. Per poter ben pianificare le proprie mosse infatti bisognerà attendere che il giocatore prima di noi abbia finito di giocare e le valutazioni da fare non sono sempre immediate. Io ho patito questo aspetto in una partita a 3 giocatori e non oso immaginare cosa possa essere in 6, c'è da dire però che per due di noi questa era la prima partita.Il gioco permette anche la variante in solitario che però non ho provato.
Pax Viking è un gioco del 2021 che consiglio solo a giocatori assidui e che sicuramente non può essere apprezzato alla prima partita ma necessita di maggiore studio e approfondimento, consigliatissimo agli amanti di Eklund. Dopo aver preso confidenza con il gioco e limando i tempi morti il gioco si scopre abbastanza corto, non escludo che possano essere rispettati i 60/90' indicati nella scatola. Come suggerimento strategico posso dire di prestare attenzione agli obiettivi, soprattutto quelli meno ovvi, il successo potrebbe premiare uno dei giocatori prima di quanto ci si aspetti, diventa indispensabile quindi ostacolarsi.
Nessun commento:
Posta un commento