Nuova edizione di un gioco di Ryan Laukat, autore che per la verità non mi ha mai convinto ma al quale, grazie ad un'amica che lo adora, ho dato una nuova opportunità e mi ha parzialmente fatto ricredere.
Nel 2019 è uscita una nuova edizione di The Ancient World la quale offre interessanti differenze rispetto al gioco del 2014 quali: alcuni particolari collezionistici (firma dell'autore e scatole numerate); correzioni di bilanciamento per diverse carte Titano, ma anche su carte impero e carte distretto; plance dei giocatori più grandi; materiali più curati e di miglior fattura; ma soprattutto aspetti non secondari come l'aggiunta della risorsa ambrosia e il contrattacco dei Titani.
Nel gioco da 2 a 4 giocatori (consiglio di giocarlo in 4) ognuno impersona un regno con specifici poteri, differenti tra loro, che sarà opportuno sfruttare al meglio. Il gioco è in sostanza un piazzamento lavoratori classico nel quale andremo a raccogliere risorse e monete utili per ampliare distretti, costruire imperi ma soprattutto contrastare e distruggere i Titani grazie al supporto dei nostri eserciti. Interessante la fase di mantenimento delle truppe e il congedo dei veterani.
Il gioco attinge da meccaniche di grandi classici. In un paio di dinamiche mi ha portato alla mentre niente meno che Puerto Rico, ovvero analizzando gli edifici più costosi in singola copia disponibili a tutti che portano punti vittoria o anche l'aggiunta dell'ambrosia nelle azioni meno sfruttate nel turno precedente.
L'interazione è discreta e si palesa in differenti momenti del gioco, le poche azioni rendono il tutto abbastanza stretto. La vittoria verrà decretata in base al numero di punti vittoria conquistati e il modo più redditizio è indubbiamente legato al set collection di stendardi che si collezioneranno con gli edifici e sconfiggendo i Titani.
Questa seconda edizione non manifesta evidenti difetti risultando gradevole e adatta a tutti i giocatori grazie a un regolamento semplice ed immediato. La durata della partita è contenuta, l'ambientazione non così marcata ma comunque percepibile anche grazie alle belle illustrazioni e a icone chiare. Gioco quasi family e certamente più accessibile rispetto al 13+ indicato sulla scatola.
L'unica perplessità è la mancanza di elementi di originalità che, un po' come per l'altrettanto gradevole e per certi versi simile Lost Ruins of Arnack, porterà questi buoni titoli ad esser dimenticati in poco tempo, cosa che non mi auguro ma sospetto.
La cover della prima edizione
Mio giudizio in sintesi:
Accessibilità ****
Grafica **
Materiali **
Divertimento ****
Strategia ***
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