domenica 11 luglio 2021

E poi c'è l'O-Marathon




Dopo una settimana di vacanza in Primiero concludo le mie avventure a Millegrobbe teatro della XIII edizione dell'O-Marathon degli Altipiani.

Ho preso parte a diverse edizioni precedenti, spesso pernottando in tenda su qualche prato della zona con il socio (Oscar). Quest'anno invece, con famiglia al seguito, ho preferito passare la notte in un alberghetto affacciato sull'altopiano di Asiago.

Domenica mattina ai nastri di partenza arrivano un centinaio di atleti divisi in categorie. Tra i nirvanici c'erano Andrea Villa tra gli ME e Chiara Magni in WE. Con lo stesso percorso delle WE, in M35, ci siamo io, Marco Colombo e il socio, pronti a lanciarci all'inseguimento dei favoriti Cipriani, Pin e Mark Hayman.

Alle 9:30 mass start. Rimango stupito, in periodo di Covid, dalla scelta organizzativa di far partire tutti insieme, ancor più sorprendente accorgermi che la prima lanterna è in comune per tutti i percorsi. Sono fiacco e rimango nel gruppo dei più lenti. La scelta per andare alla 2 sarà quella che segnerà la gara, la mia navigazione non è ottima, mi tengo alto sul primo pratone e una volta entrato nel bosco scendo molto ritrovandomi nel punto più basso del secondo pratone costretto a fare più dislivello del previsto. Incrocio Marco e Alessio Manfrin che si sono spostati ancora più esternamente ma hanno un altro passo e se ne vanno.

La lanterna è in un boschetto e per me sono giù quasi 50' di gara. Fortunatamente la 3 è banale ma anche qui sono impreciso. Con un po' di rammarico scopro che tutte le prime lanterne saranno in comune con gli altri percorsi, malgrado ciò mi trovo solo mentre vado verso la lanterna numero 4.

La tratta successiva è la più lunga della gara e, tristemente, prevede oltre 3 km su strade bianche o asfaltate che mi vedono barcollare all'inseguimento dell'unico avversario a vista. Dopo aver raggiunto senza problemi la 5 sbaglio anche la 6 andando lungo e perdendo qualche minuto.

Concludo il primo giro distrutto avendo percorso già gran parte dei 15 km che pensavo di fare. I due giri successivi si riveleranno fortunatamente molto più corti anche se le uniche lanterne degne di nota, a livello di difficoltà, saranno la 11, la 12 e la 13. Io riesco a sbagliare anche la 12 che per la cronaca sarebbe un pino isolato in mezzo ad una pineta (?). In questa tratta mi passano il socio e la Giuganino ma sbagliano la 13 e vengono da me ripassati. Tutto senza che nessuno di noi si sia accorto di nulla fino al confronto degli split time.

Il terzo giro non offre grandi sussulti anche perché ripassare per la terza volta negli stessi luoghi lo trovo noioso e poco stimolante. Chiudo la prova con oltre 20 km percorsi e con un paio di minuti di vantaggio sul socio. Mark è già partito per la Rasa per vedere la finale degli Europei (Inghilterra-Italia ndr) e anche Chiara e Marco mi hanno quasi doppiato.

Nel complesso una bella gara grazie soprattutto a boschi fantastici, peccato per la tratta su strade. A non piacermi per nulla i tre giretti con stesso senso orario, stessa uscita dalla partenza, stessi luoghi e soprattutto accorgermi che tutti i percorsi avevano gli stessi punti salvo qualche lanterna in meno senza nessuna farfalla o altre idee per frammentare i treni.







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