Sinceramente non mi è piaciuto. Adoro Pennac, ed è per questo che mi sono affrettato a comprarlo quando qualche giorno fa l'ho visto a Ponte di Legno, ma "La lunga notte del dottor Galvan" non mi è proprio piaciuto.
L'inizio è spumeggiante e a tratti esaltante, sensazioni già provati con altri libri del francese, ma col trascorrere delle pagine il tutto si perde nel nulla, un po' come, scusate il paragone, "Il processo" di Kafka.
Si ha chiaro l'inizio, si creano aspettative, ma poi il surreale prende troppo il sopravvento e, personalmente, ci si perde nella noia.
Il finale per la verità è simpatico ma non basta a riportare il libro alla sufficienza. Niente a che vedere con le vicende del mitico Benjamin Malaussène.
La storia, molto breve, è quella di un neo-dottore di turno al Pronto Soccorso alle prese per tutta la notte, e il mattino seguente, con un paziente unico, un caso mai visto...
Il titolo ricorda il film, premio Oscar, La Calda Notte dell'Ispettore Tibbs, ma anche in questo caso non si possono fare paragoni, il libro ne esce malconcio. Tutto sommato penso che la storiella carica di ironia, possa essere effettivamente ben rappresentata a teatro.
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