Dicembre è sempre stato il mese delle cene... si parte da quelle delle società sportive (personalmente ne faccio sempre minimo 3 di orienteering), poi ci sono le cene e i pranzi tra amici che vedo una volta all'anno... (a dicembre appunto) per finire con le odiate cene azinedali.
Odiate perché sembra una penitenza, arriva la prima comunicazione con data e ritrovo. Invito facoltativo c'è scritto, riservato a chi ha piacere.
I commenti però solitamente di disappunto... "che palle", "chi mi cura i figli", "che scusa posso inventare per non andare".
Ne sento di ogni, poi alla fine ci si va, di solito in massa. Si inizia tranquilli, composti, un bacio a destra e uno a sinistra, a volte tre per alcune colleghe che ci tengono al dispari... un sorriso di circostanza e via con un'altra mano stretta... Durante la cena cadono le barrire e il primo bicchiere che si frantuma per terra da il via alle danze. Il finale è scontato: devastati. Nemmeno quando diciottenne uscivo con la compagnia del palazzo facevo così tardi e passavano così tanti giri di Chupiti...
Come ogni anno sono tornato a casa senza voce, felice e dispiaciuto che la prossima cena aziendale sia grosso modo tra dodici mesi...
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