Titolo di uno dei più grandi autori di giochi in scatola e, malgrado il numero impressionante di opere del Dr. Reiner Knizia, questo peso medio è uno dei suoi più riusciti.
Torniamo nel lontano 2000, quando la produzione di giochi non era ancora così prolifica, è allora che uscì Taj Mahal, o meglio il teutonico Tadsch Mahal nelle classica scatola dell'alea con il numerino 3 in alto sulla spalla della cover (tanto da costringermi a sostituire la mia copia inglese a causa dei noti problemi collezionistici che mi affliggono).
Questo gioco ambientato in India non così immediato nelle prime partite anche se rimane adatto a tutti. L'ambientazione viene ricordata solo grazie ai personaggi e dagli oggetti, per il resto siamo di fronte ad un gioco tipicamente astratto.
Le carte la fanno da padrone e ci giocandole potremo piazzare palazzi sul tabellone e raccogliere merci che sono i due modi più redditizi per aumentare nel tracciato dell'influenza e quindi vincere la partita.
L'interazione tra i giocatori è molto alta perché per aggiudicarci il diritto a piazzare palazzi dovremo affrontare sfide all'ultima... carta giocata. Attenzione però a non esagerare perché le carte giocate saranno perse e i turni sono 12, farsi trovare senza carte in mano potrebbe significare lasciare risorse agli avversari a poco.
In sostanza Taj Mahal è un gioco molto tattico con un'incidenza dell'alea più che accettabile. Saranno gli avversari ad agevolare o rovinare i vostri piani.
Ne gioco ogni giocatore inizia con delle carte in mano. Al proprio turno potrà passare o giocare una carta dalla propria mano (due se la seconda carta giocata è con sfondo bianco), quindi si prosegue in senso orario.
Quando un giocatore passa analizza se, con le carte da lui giocate ha l'appoggio, ovvero la maggioranza assoluta, del Visir, del Generale, del Monaco, della Principessa o del Gran Mogol. In questo caso recupera i/il personaggi/o e piazza un palazzo sulla mappa.
Nel caso il giocatore avesse la maggioranza di elefanti recupererà delle risorse senza piazzare palazzi.
Non esiste un numero massimo di carte che si possono giocare in un turno, le carte giocate da un giocatore però devono avere tutte lo stesso colore di sfondo (tra i 4 presenti). Dopo aver passato e riscosso eventuali maggioranze ogni giocatore sceglierà 2 carte tra quelle visibili a disposizione. L'ultimo giocatore invece prenderà solo l'ultima rimasta. Se un giocatore non giocherà nemmeno una carta durante il turno avrà la possibilità di pescare una carta aggiuntiva non visibile.
Come detto lo considero un peso medio molto valido e ancora godibilissimo. Si può giocare fino a 5 giocatori e c'è una mini espansione che lo porta a 6 giocatori. Il gioco non dura più di 90 minuti.
Mio giudizio in sintesi:
Accessibilità ***
Complessità **
Divertimento ***
Strategia ***
Nessun commento:
Posta un commento