lunedì 16 agosto 2021

Nova Luna

Titolo che mi ha conquistato poco alla volta. Ricordo, dopo averlo provato a Essen 2019, di averlo snobbato non trovandoci elementi originali o interessanti, dinamiche troppo simili a Patchwork, sempre di Uwe Rosenberg, per l'approvvigionamento delle tessere e poco altro.

In verità poco alla volta ho rivalutato Nova Luna proprio per le sue doti di semplicità nel regolamento legate ad una discreta profondità. Il gioco è un astratto e rispetto a Patchwork permette sfide fino a quattro giocatori. 

Si tratta di un solitario di gruppo, nel senso che l'interazione con gli altri giocatori è minima e le interferenze sono indirette e quasi non volute, inoltre la concentrazione sulla propria plancia è massima tanto da generare solitamente lunghi silenzi.


Durante le sfide dovremo piazzare tutti i nostri dischetti nei piatti che andremo a piazzare nelle tessere che raccoglieremo dal centro della plancia di gioco. Il meccanismo di incastro tessere e piazzamento dischetti è semplice a parole ma necessità di una buona progettazione.

Altra particolarità del gioco è quella già vista il Patchwork, ovvero i turni di giochi non proseguono in senso orario alternandosi tra i giocatori ma, a muovere, è il giocatore che si trova più indietro nel tracciato dell'iniziativa. In questa track i segnalini dei giocatori avanzeranno a seconda della tessera scelta per aggiungerla tra le proprie. Più la tessera sarà 'forte' maggiore sarà l'avanzamento che porterà a svolgere meno turni e quindi collezionare meno tessere.

Dopo averci regalato capolavori come Agricola e Le Havre, il buon Rosenberg torna alle origini con i giochi per tutta la famiglia dalla durata contenuta. Grafica e materiali appena sufficienti e come detto ambientazione completamente assente.

Mio giudizio in sintesi:
Accessibilità *****
Grafica *
Materiali **
Divertimento **
Strategia ***

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