Per me è un grandissimo NO.
So di farmi dei nemici con questa affermazione, ma il gioco ha veramente pochi motivi di esistere se non legati a diritti scaduti.
Giocare una partita ad Insondabili è come uscire con Mary-Kate Olsen dopo esser stati con la gemella Ashley. Ovviamente si tratta di due persone diverse, ma i confronti, i paragoni e le similitudini certo non mancheranno.
Così è stato con questo gioco, senza sapere alcuna regole di gioco mi sono calato alla perfezione nel contesto e l'ho giocato come fossimo sul Galactica, al mio fianco riuscivo anche a riconoscere William Adamo e Kara Thrace, quindi mi sono lanciato alla ricerca dei cylon.
C'è voluta molta immaginazione per farmi sentire nel 1913 a bordo di un piroscafo attaccato da orrende creature provenienti dal profondo dell'oceano. Ogni giocatore interpreta il ruolo di un personaggio che deve respingere le creature impedendogli di distruggere la nave e gestendo le quattro risorse fondamentali per arrivare a Boston. Tra i membri dell'equipaggio (giocatori) però ci saranno dei traditori da smascherare perché cercheranno di sabotare la missione.
Al proprio turno i giocatori svolgeranno due azioni. Dopo di queste verrà pescata una carta Mito, ovvero una crisi che il gruppo deve cercare di risolvere con dei test di abilità. In queste sfide ogni giocatore può contribuire con le carte della propria mano. Una volta giocate queste vengono mescolate e rivelate. Se sono state fornite sufficienti competenze, il gruppo supererà il test! Ma se non fossero state aggiunte competenze sbagliate, queste potrebbero portare al fallimento diventando delle splendide opportunità per i traditori.Il gioco termina improvvisamente se una delle caratteristiche primarie dovesse scendere a 0, con la vittoria dei traditori, oppure quando la nave ha percorso le miglia necessarie per arrivare a Boston portando al successo l'equipaggio umano.
A mio avviso non ci sono particolari elementi innovativi per considerare il gioco degno di attenzione, in rete in realtà ci sono pareri differenti come quello di Agzaroth sulla Tana dei Goblin che lo incensa annunciando il pensionamento del suo predecessore.
Cercando di esser oggettivo posso consigliare il gioco a chi non ha mai provato il gioco del 2008 o a chi lo ha provato talmente tante volte da cogliere l'ottimo lavoro di assestamento, sistemazione e perfezionamento di un gioco che per la verità girava già benissimo. Al contrario trovo che sia superfluo per chi possiede già il gioco ma, come me, lo gioca una volta ogni tanto.
Il gioco è di Tony Fanchi e ha una lunghezza variabile a seconda del grado di padronanza, ma comunque mai meno di due ore, è proposto per 3-6 giocatori ma non lo proverei mai in 3. Già edita, da parte della Fantasy Flight, l'edizione italiana. Sono curioso di vedere se entrerà tra i finalisti del magnifico.
Credo infine di esser stato l'unico a riuscire a scrivere più di due righe su Insondabili senza citare il nome del gioco di Corey Konieczka... ma che fatica!