Mi spiace tremendamente stroncare questo board game perché l'idea di fondo e la storia della città che è stata d'ispirazione al gioco è molto carina. Siamo nell'Ohio, qui è sorta agli inizi del 1.800 Circleville, cittadina che prende il nome dalla porzione circolare di un grande terrapieno su cui è stata costruita. Il movimento del terreno comprendeva un cerchio di 400 metri di diametro e il sindaco ha tracciato le linee della città integrando il terrapieno con il piano urbanistico nel paesaggio. Il Palazzo di Giustizia ottogonale sorgeva al centro del sistema viario circolare della città che si allargava con strade dal diametro sempre maggiore.
Gli abitanti di Circleville, tuttavia, odiavano questa particolarità. La gente si lamentava del fatto che l'urbanistica li costringesse a costruire su lotti dalla forma strana creando confusione. Intorno al 1.835 sorse spontaneamente un movimento che rappresentava l'insoddisfazione per l'esclusivo layout stradale radiale concentrico di Circleville e cittadini chiesero all'Assemblea di Stato di cambiarlo.
La Circleville Squaring Company venne incaricata di convertire il piano urbanistico in una griglia più convenzionale. Con questo progetto Circleville è diventata una pietra miliare nella storia dell'urbanistica e uno dei primi esempi di riqualificazione cittadina negli Stati Uniti.
In questo gioco del quasi esordiente Matt Wolfe, i giocatori lavorano per la Circleville Squaring Company e cercheranno di gestire il processo di decostruzione e ricostruzione della città. Partendo dal tribunale al centro della città, dopo aver ricevuto l'autorizzazione, si sposteranno per eseguire lavori come la demolizione e la ricostruzione di strade e la demolizione e la ricostruzione di strutture.Acquisendo esperienza le azioni a disposizione aumenteranno di efficacia (concetto coerente) permettendo di svolgere un'incredibile quantità di lavoro nello stesso turno. Alla fine della partita verrà eletto il più abili a far "quadrare il cerchio".
Trovo la storia e l'idea del gioco fenomenale, la trasformazione e l'adattamento a un gioco in scatola altrettanto geniale e con molte coerenze seppur semplificando il tutto. A farmi storcere il naso è la completa impossibilità di pianificare una valida strategia, l'ingovernabilità del gioco soggetto a fattori di casualità troppo marcati per un gioco di questa durata. Questi aspetti provocano inevitabilmente un evidente problema di paralisi d'analisi se si è al tavolo con giocatori che adorano il controllo di tutti i possibili scenari.Rimane un gioco simpatico per l'idea e la trasportazione su una plancia di gioco. Da giocare, a volte a discapito del successo, con spensieratezza per non farsi imbrigliare in valutazioni lunghe ed esponenziali.
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