venerdì 1 settembre 2006

Motociclisti


Siamo al primo di settembre e già la SS Milano-Lecco si è riempita. In prossimità dei 2 semafori di Monza la mattina c'è già coda. Da settimana prossima mi toccherà partire prima e magari tornare al tradizionale percorso invernale per aggirare i 2 semafori.

Oggi andando in ufficio però sono rimasto sorpreso da un motociclista. Era un tedesco, appena cominciata la coda l'ottimo motociclista si è piazzato tra il furgonato d'avanti a me e la mia Kia, senza battere ciglio. E' rimasto in quella posizione per tutta la lunghezza della coda mentre i tradizionali moticiclisti italiani sfrecciavano via in corsia di emergenza, quando questa c'era, o slalomando tra gli specchietti delle varie auto.

Il buon tedesco, stupito, girava il suo casco a destra e a sinistra guardando questi strani centauri italiani che gli passavano accanto. Tutti con una fretta inspiegabile. Accelerazioni, sgommate, insulti a auto e camion che non li lasciavano passare, specchietti che venivano sfiorati, inchiodate per evitare altri motociclisti che cambiavano corsia...

Lui no, lui sempre fisso come "il palo nella banda dell'Ortica" della celebre canzone cantata da Enzo Jannacci.

Bravo tedescone, mi sei piaciuto!

3 commenti:

Nonmiservepiù ha detto...

siamo così,losai bene anche tu.
biker anch'io prova visitare il mio blog http://crow66.blogspot.com

Anonimo ha detto...

Perchè ti è piaciuto? è stato in coda inutilmente inquinando + del dovuto!!!!

ale ha detto...

Vedi, sono punti di vista.
Io penso che la sicurezza mia e dei bikers sia molto importante; e poi è da dimostrare che inquina meno uno che sgasa e inchioda ogni secondo rispetto al mio tedescone...
La vita non è sempre un Gran Premio. Quando vedo una corsia d'emergenza penso d'essere usata per le emergenze, altrimenti diventa un far-west

crow66 ho visto il tuo blog... diciamo che somiglia un tantino al mio, hai buon gusto.
Le tematiche invece sono diverse, io non sono così riflessivo, ma hai ragione in tutti e 3 i post.

Sul fatto che l'Euro ci ha impoverito però vorrei aggiungere che ad impoverrici di più è l'incapacità a rinunciare al futile!