Difficile da spiegare questa gara e il fascino che trasmette. Ieri i miei compagni di basket non capivano come potessi rinunciare alle finali CSI per andare a fare questa garetta regionale (alla fine mi hanno convinto e mi dividerò: sabato finali, domenica gara).
Vi racconto il mio primo contatto con questa gara.
Non ricordo bene l’anno, forse era il 1998, in quel periodo ero insieme a Chiara Bertazzoni, provò la gara anche lei sul tracciato esordienti (qualche giorno dopo giustamente mi lasciò). Era un Campionato a Distanza Extra Lunga Ligure. Come ogni gara ligure pochi iscritti.
Io e Chiara partiamo il sabato sera. A metà strada, poco dopo Bobbio, rimango in riserva. La strada che da Piacenza va a Chiavari non è fantastica, il buio, la nebbia e frequenti sassi franati sull’asfalto trasformano il viaggio in un piccolo incubo. Benzinai nemmeno l’ombra. A Rezzoaglio, ormai a pochi passi dalla destinazione, siamo disperati. L’unico benzinaio nel raggio di chilometri è chiuso. Mi convinco ad entrare in un bar e a chiedere se qualcuno conosce il gestore. Per fortuna è un paesino di poche case e tutti sanno tutto; il proprietario abita sopra la stazione di servizio e lo convinco a scendere ed aprire per me. Pagherò il doppio il mio pieno.
Torniamo alla normalità per la cena, a Villa Noce, dove incontriano Massimo e Rosella (miei attuali compagni di squadra), loro pernottano in quell’alberghetto (esaurito). Ci attardiamo a giocare a carte e poi loro si ritirano verso la camera, noi alla ricerca di un posto dove piantare la tenda.
Siamo in una Zona Protetta e quindi sarebbe vietato campeggiare; per questo ho preferito aspettare il buio pesto.
In una zona sperdutissima, nell’unico punto piano di fronte ad una baita, piazziamo la tenda illuminando il terreno con i fari della macchina. La notte è fredda e lunga. Io riesco un po’ a chiudere gli occhi, Chiara credo di no.
E’ il momento della gara. Un’ora buona al passo per andare in partenza. Avviandomi incrocio Guido Michelotti, tracciatore della gara, nonché mio granche amico, nonché, all’epoca, mio grandissimo estimatore (era convinto fossi fortissimo… quanto si sbagliava).
Ecco i suoi suggerimenti: “Ale, ho fatto una gara difficile e lunga anche per te. Mi sa che ci metterete un bel po’”. Quelle parole furono il preludio. La gara fu molto più dura e difficile di quanto non avessi mai immaginato.
Le Extra Long sono già di per sé massacranti, in Liguria ancora peggio, tracciate da Guido e su quel terreno non voglio mai più correrle!
Ma andiamo con ordine. Prima lanterna banale, vicino ad un sentiero molto grande. Questo mi da sicurezza e mi butto nel bosco in maniera un po’ approssimativa!
Gravissimo! La seconda lanterna è introvabile. In questi casi spero sempre che passi qualcuno a cui poter chiedere informazioni, ma siamo in Liguria, pochi iscirtti e griglie con partenze ogni 5’.
Con tempi abissali trovo qualche lanterna qua e là fino a quando non mi trovo in cima al monte che separa la cartina del Lago delle Lame da quella di Giacopiane. Qui secondo me i rilievi non sono precisi (o ero io troppo fuso), almeno nella versione vecchia della carta. La nebbia e la pioggerella che colorano la gara fanno il resto.
Rimango per ore solo in cima a questo monte vagando alla ricerca di lanterne o segni di vita. Nulla.
Ci volle molto ma alla fine cedetti. Non era mai successo, per la prima volta dovetti dire FINE prima di aver trovato tutte le lanterne. Era il mio primo RITIRO, e non per un infotunio o altro, solo perché il LAGO delle LAME aveva vinto!
Scendendo lungo l’unico sentiero provai a fare qualche altro punto. Neinte da fare, anche quelli erano introvabili.
Giunto al traguardo mi accorsi che nessuno della mia categoria era ancora arrivato! Ed erano passate più di 3 ore dalla mia partenza!
Alla fine vinse Fabio Storti, con più di 3 ore di gara. Arrivò camminando, convinto di essere ultimo e fuori tempo massimo. Oltre a lui solo altri due liguri conclusero la gara, tutti gli altri ritirati!
Questo è il Lago delle Lame! Questo è quello che mi aspetta domenica!
Vi racconto il mio primo contatto con questa gara.
Non ricordo bene l’anno, forse era il 1998, in quel periodo ero insieme a Chiara Bertazzoni, provò la gara anche lei sul tracciato esordienti (qualche giorno dopo giustamente mi lasciò). Era un Campionato a Distanza Extra Lunga Ligure. Come ogni gara ligure pochi iscritti.
Io e Chiara partiamo il sabato sera. A metà strada, poco dopo Bobbio, rimango in riserva. La strada che da Piacenza va a Chiavari non è fantastica, il buio, la nebbia e frequenti sassi franati sull’asfalto trasformano il viaggio in un piccolo incubo. Benzinai nemmeno l’ombra. A Rezzoaglio, ormai a pochi passi dalla destinazione, siamo disperati. L’unico benzinaio nel raggio di chilometri è chiuso. Mi convinco ad entrare in un bar e a chiedere se qualcuno conosce il gestore. Per fortuna è un paesino di poche case e tutti sanno tutto; il proprietario abita sopra la stazione di servizio e lo convinco a scendere ed aprire per me. Pagherò il doppio il mio pieno.
Torniamo alla normalità per la cena, a Villa Noce, dove incontriano Massimo e Rosella (miei attuali compagni di squadra), loro pernottano in quell’alberghetto (esaurito). Ci attardiamo a giocare a carte e poi loro si ritirano verso la camera, noi alla ricerca di un posto dove piantare la tenda.
Siamo in una Zona Protetta e quindi sarebbe vietato campeggiare; per questo ho preferito aspettare il buio pesto.
In una zona sperdutissima, nell’unico punto piano di fronte ad una baita, piazziamo la tenda illuminando il terreno con i fari della macchina. La notte è fredda e lunga. Io riesco un po’ a chiudere gli occhi, Chiara credo di no.
E’ il momento della gara. Un’ora buona al passo per andare in partenza. Avviandomi incrocio Guido Michelotti, tracciatore della gara, nonché mio granche amico, nonché, all’epoca, mio grandissimo estimatore (era convinto fossi fortissimo… quanto si sbagliava).
Ecco i suoi suggerimenti: “Ale, ho fatto una gara difficile e lunga anche per te. Mi sa che ci metterete un bel po’”. Quelle parole furono il preludio. La gara fu molto più dura e difficile di quanto non avessi mai immaginato.
Le Extra Long sono già di per sé massacranti, in Liguria ancora peggio, tracciate da Guido e su quel terreno non voglio mai più correrle!
Ma andiamo con ordine. Prima lanterna banale, vicino ad un sentiero molto grande. Questo mi da sicurezza e mi butto nel bosco in maniera un po’ approssimativa!
Gravissimo! La seconda lanterna è introvabile. In questi casi spero sempre che passi qualcuno a cui poter chiedere informazioni, ma siamo in Liguria, pochi iscirtti e griglie con partenze ogni 5’.
Con tempi abissali trovo qualche lanterna qua e là fino a quando non mi trovo in cima al monte che separa la cartina del Lago delle Lame da quella di Giacopiane. Qui secondo me i rilievi non sono precisi (o ero io troppo fuso), almeno nella versione vecchia della carta. La nebbia e la pioggerella che colorano la gara fanno il resto.
Rimango per ore solo in cima a questo monte vagando alla ricerca di lanterne o segni di vita. Nulla.
Ci volle molto ma alla fine cedetti. Non era mai successo, per la prima volta dovetti dire FINE prima di aver trovato tutte le lanterne. Era il mio primo RITIRO, e non per un infotunio o altro, solo perché il LAGO delle LAME aveva vinto!
Scendendo lungo l’unico sentiero provai a fare qualche altro punto. Neinte da fare, anche quelli erano introvabili.
Giunto al traguardo mi accorsi che nessuno della mia categoria era ancora arrivato! Ed erano passate più di 3 ore dalla mia partenza!
Alla fine vinse Fabio Storti, con più di 3 ore di gara. Arrivò camminando, convinto di essere ultimo e fuori tempo massimo. Oltre a lui solo altri due liguri conclusero la gara, tutti gli altri ritirati!
Questo è il Lago delle Lame! Questo è quello che mi aspetta domenica!
4 commenti:
Notte fredda e lunga in compagnia della tua compagna di allora? Nessuno dei due ha praticamente chiuso occhio?
Non credo ci sia bisogno di altri motivi per la tua pessima prestazione in gara. Vergognati!!! ;-))
Immagino che il fatto che mi abbia lasciato dopo pochi giorni nn deponga a mio favore
do want to write a novel? Who is Clear? Just joking
You whant know the end of the novel?
The last lover is escape very far... in Canada...
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