sabato 11 novembre 2006
Pensieri (tutti d'un fiato)
Dopo aver lavorato questa mattina sono a casa in attesa della sfida di stasera a Catan sempre da Piero e Roby, ho voglia di distruggerli. Non perché sono un violento, ma perché sono competitivo e settimana scorsa alla mia partita d'esordio non ho potuto esprimermi come avrei voluto. Ma in questo "triste" sabato di novembre c'è anche dell'altro. Per prima cosa una piccola preoccupazione: ho una connessione a Internet che mi permette di ricevere giornalmente 25.000 KB, non riesco a scaricare nulla ma per ora mi va bene così. Ieri però mi è venuta voglia di provare a scaricare una canzone dei Pink Floyd, penso sia illegale ma spero tra i lettori del blog non ci siano spie… comunque dicevo, non sono un esperto di queste cose allora ho cercato mp3 su google e il brano che cercavo. Sono finito su un sito che in automatico mi ha scaricato un programma sul computer che diceva SCARICA MP3 malgrado abbia cliccato una cinquantina di volte “non istallare”. Un po’ preoccupato mi sono disconnesso e ho lasciato perdere. La preoccupazione grossa è data dal fatto che oggi riconnettendomi il conteggio giornaliero mi parlava di 400.000 o forse addirittura 4.000.000 KB scaricati. Sarà possibile? E quanto mi faranno pagare ora? Dovrò fare un mutuo? Qualcuno sa dirmi come e cosa ho sbagliato? Come si fa a scaricare solo una banale canzone? Ma tornando al mio “triste” sabato analizzo che i buoni propositi di sistemare la casa e di potare gli alberi stanno fallendo. Devo anche finire di disegnare le cartine per la gara di Tradate se no Daniela mi ammazza. Poi mi concederò forse la visione di un film, “il cielo può attendere” da non confondere con il carino “il paradiso può attendere”. Sto parlando del film di Lubitsch, il regista di Ninotchka e di Vogliamo Vivere, che nella versione inglese si intitola molto più correttamente “To Be or Not to Be”, fantastico! Un altro pensiero invece va a Venezia dove il socio e altri 3000 atleti si sfideranno nel classico Meeting di Orienteering. Risale a dieci anni fa il mio esordio a Venezia. Se ricordo bene ero con Sergio Sali, la sera prima della gara mi uccise a scacchi. Da quell’anno cominciai a passare per Venezia quasi una volta l’anno, spesso con una ragazza diversa, a volte invece solo con amici. Tutte visite indimenticabili che rendono dolce il ricordo della laguna, la gara c’entra fino a un certo punto e anche se non dimentico il terzo posto in HC l’anno dell’acqua alta o i tracciati di Corona quando feci l’HE, Venezia rimane unica per l’atmosfera che sa creare quando le sue strade vengono invase dai folli orientisti. I pensieri di questo sabato si chiudono con un augurio alla nonna di Piero e un saluto alla mia, scomparsa ormai da anni che non ho nemmeno visitato il giorno dei morti, ma se da qualche parte mi vede sa che è la persona che più mi manca tra quelle che ho perso.
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